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Pirelli esce da Mediobanca e incassa 153 milioni

Imagoeconomica

Pirelli è ufficialmente fuori da Mediobanca. A 60 anni dal suo ingresso, oggi il gruppo degli pneumatici ha venduto il suo pacchetto di 15.753.367 azioni con diritto di voto, pari a circa l’1,78% del capitale sociale di Piazzetta Cuccia.

I titoli rappresentavano l’intera partecipazione detenuta direttamente da Pirelli in Mediobanca. L’operazione si è conclusa tramite una procedura di accelerated bookbuilding riservato a investitori qualificati in Italia e investitori istituzionali all’estero.

I proventi complessivi netti per Pirelli derivanti dall’operazione ammontano a circa euro 152,8 milioni, considerando che ieri le azioni Mediobanca hanno chiuso la seduta a 9,8 euro.

Il perfezionamento dell’operazione avverrà il 15 gennaio 2018. L’operazione è stata organizzata con BNP Paribas in qualità di bookrunner.

Lo scorso 12 settembre 2017 Pirelli aveva esercitato il diritto di disdetta dal Patto Mediobanca, ai sensi del patto medesimo, con efficacia a far data dalla prossima scadenza (31 dicembre 2017) e per l’intera partecipazione dalla stessa posseduta e vincolata al Patto Mediobanca.

“Pertanto, a far data dal 1 gennaio 2018 – si legge infatti nel documento di registrazione della recente Ipo di Pirelli – tutte le azioni di Mediobanca possedute dall’emittente saranno liberamente disponibili”.

Il costo storico della partecipazione era indicato in 90,2 milioni di euro prima dei vari adeguamenti rilevati a patrimonio netto che avevano portato il fair value a 122 milioni di euro (corrispondente alla quotazione di Borsa al 31 dicembre 2016) nell’ultimo bilancio approvato, quello relativo all’esercizio 2016.

Pirelli entrò in Mediobanca nel 1958 come investitore privato italiano nel primo patto di sindacato che vincolava il 55% del capitale e che vedeva la presenza delle tre BIN (Comit, Credito Italiano, Banco di Roma) e di quattro banche estere (Lazard; Lehman Brothers; Berliner Handels Gesellschaft, Sofina).

L’addio dopo 60 anni a Piazzetta Cuccia, dove Marco Tronchetti Provera è stato consigliere dal 1996 al 2017 e vicepresidente dal 2008 al 2017, non è comunque totale: Pirelli resta ancora presente in Fin.Priv, che di Mediobanca ha vincolato al patto l’1,63%, con circa il 14%, cioè con uno 0,2% in trasparenza.

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