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Pirelli: Corte Ue respinge ricorso su cartello Prysmian. La società: “Nessun impatto”

I giudici di Lussemburgo hanno respinto il ricorso di Pirelli sul cartello che ha coinvolto l’ex controllata Prysmian – La società: “Nessun impatto economico, già effettuati gli accantonamenti”.

Pirelli: Corte Ue respinge ricorso su cartello Prysmian. La società: “Nessun impatto”

La Corte di Giustizia Ue ha confermato le decisioni del Tribunale Ue e della Commissione Ue, respingendo il ricorso presentato da Pirelli sul cartello europeo che ha coinvolto l’ex controllata Prysmian.

La questione risale al 2014, quando la Commissione europea ha condannato Prysmian (controllata da Pirelli dal 1999 al 2005), Nexans, Goldman Sachs e altre otto società per aver gestito per dieci anni un cartello nel settore dei cavi elettrici. Complessivamente la multa ammontava a 301,6 milioni di euro, di cui 67,31 milioni in capo a Prysmian, e a Pirelli in solido, nonostante quest’ultima non abbia avuto alcun coinvolgimento nelle attività del cartello.

La società guidata da Marco Tronchetti Provera aveva presentato un ricorso sostenendo che non avrebbe dovuto essere ritenuta responsabile per la ex controllata. Secondo Pirelli la società direttamente coinvolta nel cartello, ovvero Prysmian, avrebbe dovuto assumersi la responsabilità esclusiva.

In applicazione del principio della cosiddetta “parental liability”, le argomentazioni di Pirelli sono state respinte dai giudici di Lussemburgo, secondo cui esiste già una giurisprudenza consolidata che prevede che le violazioni in materia di concorrenza da parte delle società controllate possono essere imputate alla controllante.

In seguito alla sentenza, Pirelli ha rassicurato i suoi investitori, sottolineando che la decisione della Corte Ue non avrà alcun impatto economico sulla società. Il gruppo della Bicocca “aveva infatti già effettuato opportuni accantonamenti nei propri fondi rischi e oneri in relazione a passività potenziali relative a tale procedimento”. Sei anni fa Pirelli aveva “già depositato a favore della Commissione Ue una garanzia bancaria pari a 33,655 milioni più interessi”.

Dal punto di vista finanziario, in caso di pagamento della sanzione entro il 31 dicembre 2020, il target di flusso di cassa netto comunicato ad agosto e compreso tra circa +190 e circa +220 milioni di euro, “sarà rispettato nella parte bassa della forchetta”, fa sapere la società.

Pirelli ricorda infine che dal 2014 è pendente “un giudizio promosso da Pirelli davanti al Tribunale di Milano volto a ottenere l’accertamento e la dichiarazione dell’obbligo di Prysmian di tenere Pirelli manlevata da qualsiasi pretesa relativa al cartello, ivi inclusa la sanzione comminata dalla Commissione Europea”.

A Piazza Affari, in una giornata di fuoco per il Ftse Mib (-3,9%) il titolo Pirelli cede il 5,68%.

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