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Pioggia di vendite dei titoli bancari, che trascinano giù la Borsa: Piazza Affari perde l’1,48%

Tutti negativi i listini europei – Netta flessione dei titoli bancari: Unicredit perde il 6,2% – Male anche Fiat (-4,4%) – Sotto pressione Mediaset dopo la deludente performance spagnola – Riflettori sempre accesi sul caso Fonsai dopo l’Offerta a sorpresa di Palladio-Sator – Cade il divieto di vendite allo scoperto – Lo spread si attesta a quota 366

Pioggia di vendite dei titoli bancari, che trascinano giù la Borsa: Piazza Affari perde l’1,48%

La Consob, sulla scia di quanto già disposto da Belgio e Francia, ha deciso di non rinnovare, a partire da domani, il divieto di vendita allo scoperto sui titoli finanziari. Una decisione scontata ma che coincide con una giornata difficile per il settore bancario in tutta Europa. Piazza Affari ha così vissuto una giornata difficile: l’indice Ftse-Mib scende dell’1,48%, a quota 16.312 punti. Londra risale a +0,38%. In equilibrio Parigi (-0,01%), cala Francoforte (-0,5%). L’euro si rafforza nei confronti del dollaro a 1,3295. Il petrolio tipo Wti arretra dopo cinque giorni consecutivi di rialzo ed arriva a 105,7 dollari il barile. Dall’inizio di febbraio ha guadagnato l’8%.

Il rendimento del Btp a dieci anni è invariato a 5,50%, lo spread con il Bund è a 361, dai 362 di ieri sera. Il mercato si posiziona in vista delle aste dell’Italia di fine mese. Tra domani e lunedì il Tesoro mette in asta una cifra compresa tra i 15 e i 16,5 miliardi di titoli tra Ctz, indicizzati, e Bot. La Borsa degli Stati Uniti mostra timidi segni di reazione ai dati macroeconomici: l’indice Dow Jones e indice S&P salgono dello 0,2%, mentre il Nasdaq è poco sopra la parità. 


L’indice che misura le aspettative dei consumatori elaborato da Bloomberg è salito in febbraio per il quarto mese consecutivo, portandosi a -38 da -39,8, e con questo rialzo torna sui livelli di aprile del 2008. L’indice dei prezzi delle case è salito in dicembre dello 0,7%, la stessa variazione del mese precedente, mentre gli economisti si aspettavano un rialzo dello 0,1%. 

L’indice EuroStoxx bancario è in calo del 2,5%, trainato da Unicredit (-6,2%), dopo una sospensione per eccesso di ribasso, e Commerzbank (-4,6%). Anche gli altri titoli degli istituti di credito estendono le perdite: MontePaschi -3,28%, PopMilano -3,3%, Banco Popolare -3,55%, Intesa -2,23%. Sul fronte assicurativo, cresce l’attesa per i dati 2011 delle Generali (-0,65%), che saranno approvati domani. Intanto si arroventa la battaglia sul fronte Fonsai. Premafin è sospesa dopo che ieri la Sator di Matteo Arpe e Palladio Finanziaria hanno annunciato un’offerta per acquisire il controllo della finanziaria che controlla Fondiaria-Sai, in calo del 4,7%. Unipol cede il 4,8%.

Mediaset (-3,43%) è sotto pressione in Borsa dopo i deludenti dati su conti e dividendo della controllata spagnola (-14% la pubblicità nel quarto trimestre) e le indicazioni negative sul mercato pubblicitario in Italia. Secondo Mediobanca, i risultati di Mediaset Espana “sono deboli, inferiori alle attese”, mentre il dividendo, sceso a 0,13799 euro, è “nettamente sotto le previsioni”.

Finmeccanica sale dell’1%. Fra le utility, scivola A2A (-2,5%), declassata da Citigroup, mentre Enel oscilla sulla parità, promossa dalla stessa Citigroup a neutral da sell: il target price è stato alzato a 3 euro da 2,8 euro. 

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