Madrid rispetta le attese, Berna le supera, Brasilia delude. Non potrebbero essere più contrastanti i dati macro diffusi questa mattina dai tre Paesi. Nel primo trimestre il Pil spagnolo è sceso dello 0,5% rispetto al periodo ottobre-dicembre 2012 e del 2% su base annua. La conferma dei dati provvisori è arrivata questa mattina dall’istituto nazionale di statistica. Nel quarto trimestre 2012, il Pil si era ridotto dello 0,8% congiunturale e dell’1,9% tendenziale.
Secondo le previsioni della Banca centrale spagnola, l’economia continuerà a contrarsi anche nel secondo trimestre. Il Governo stima per il 2013 un calo del Pil dell’1,3%. Quanto alla disoccupazione, il tasso è al 27%. Il dato provvisorio sull’inflazione parla invece di un incremento dall’1,5% di aprile a maggio all’1,8%, causata principalmente dei prezzi alimentari.
Notizie ben diverse per la Svizzera, che nel primo trimestre registra una crescita del Pil superiore alle attese: +0,6% su base congiunturale e +1,1% su base annua. Il risultato è stato sostenuto dai consumi interni, dagli investimenti in costruzioni e dal commercio estero. Per l’intero anno, la Banca nazionale svizzera stima una crescita nell’ordine dell’1-1,5%.
Dati positivi anche per il Brasile, dove però la crescita si è fermata al di sotto delle attese. Nei primi tre mesi del 2013 il Pil ha registrato un incremento dello 0,6% rispetto al trimestre precedente e dell’1,9% rispetto allo stesso periodo del 2012. Lo ha riferito l’Istituto brasiliano di geografia e statistica. Nel corso degli ultimi dodici mesi, la crescita del Pil è stata dell’1,2%. L’agricoltura si è dimostrata il settore più vivace, con un +17% su base annua nel primo trimestre.