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Pil, Saccomanni: riviste peggiorano su 2013 (-1,8%) e migliorano su 2014 (+1,1%)

Sul versante dello spread, Saccomanni ipotizza “una graduale riduzione del differenziale di rendimento sui titoli di Stato decennali rispetto a quelli tedeschi a 200 punti base nel 2014 e a 100 nel 2017, un livello comunque più elevato di quelli prevalenti prima della crisi”.

Pil, Saccomanni: riviste peggiorano su 2013 (-1,8%) e migliorano su 2014 (+1,1%)

Il Tesoro rivede in negativo le stime sul Pil 2013, che passano all’1,8% dal -1,7% contenuto nella nota di aggiornamento al Def. discorso inverso per l’anno prossimo: per il 2014 “si confermano le prospettive di ripresa dell’attività economica. Tenuto anche conto del lieve impatto espansivo della legge di stabilità, la variazione annuale del prodotto è ora valutata all’1,1%” rispetto al +1% delle ultime previsioni”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, nel corso di un’audizione in Senato. 

“La crescita di un Paese che ristagna da 20 anni richiede interventi anche radicali – ha sottolineato Saccomanni –. La competitività non richiede più spesa pubblica, richiede maggiore efficienza e regole più semplici”.

Tuttavia, il  ministro ha chiarito anche che “non ci sono soluzioni semplici per reperire ulteriori risorse per concedere sgravi fiscali più ampi”.

Sul versante dello spread, Saccomanni ipotizza “una graduale riduzione del differenziale di rendimento sui titoli di Stato decennali rispetto a quelli tedeschi a 200 punti base nel 2014 e a 100 nel 2017, un livello comunque più elevato di quelli prevalenti prima della crisi”.

Quanto al deficit “deve restare entro la soglia del 3% del Pil, ma il rispetto di tale obiettivo non è sufficiente – ha detto ancora Saccomanni –. Il disavanzo strutturale deve tendere verso il pareggio; il peso del debito deve ridursi. Raggiungere questi risultati è un interesse prioritario del nostro Paese”.

Il ministro ha annunciato infine che – come misura anti-evasione – il Governo intende ridurre la soglia massima di pagamento in contanti, attualmente a mille euro: “Questo è un punto su cui l’Italia resta indietro, e noi vogliamo intervenire”.
 

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