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Pil, Ref e Confindustria vedono la ripresa

Pixabay

Il peggio potrebbe forse essere alle spalle. Il condizionale è d’obbligo data la parziale imprevedibilità relativa all’evoluzione della pandemia, ma l’accelerazione della campagna vaccinale, che ha raggiunto il target delle 500.000 vaccinazioni al giorno, potrebbe finalmente contribuire ad accelerare quella ripresa che aspettiamo da un anno. Lo prevedono Ref Ricerche e Confindustria, che hanno rilasciato le stime relative al 2021.

IL PIL DEL PRIMO TRIMESTRE

Nel frattempo sono arrivate anche le stime preliminari relative ai primi tre mesi dell’anno in corso, quando secondo l’Istat il Pil è diminuito dello 0,4% rispetto al trimestre precedente e dell’1,4% in termini tendenziali. “Nel primo trimestre del 2021 si riduce l’intensità del calo tendenziale del Pil che passa dal 6,6% del trimestre precedente all’1,4%”, commenta l’Istituto Nazionale di Statistica. La nuova contrazione, “di entità più contenuta” rispetto a quella registrata nel quarto trimestre del 2020, “risente, in particolare per il settore terziario, degli effetti economici delle misure adottate a contrasto dell’emergenza sanitaria”, conclude l’Istat che ha diffuso oggi anche i dati trimestrali sull’occupazione (-254mila occupati rispetto al trimestre precedente).

LE PREVISIONI DI CONFINDUSTRIA

“L’economia italiana intravede la risalita dalla crisi, in linea con l’Europa”, ha rilevato il centro studi di Confindustria nella sua analisi mensile “congiuntura flash”. 

Secondo gli esperti del Csc il Pil è “più vicino al rimbalzo”. “In Italia sono iniziati da aprile i primi allentamenti delle restrizioni anti-Covid – spiegano – Ciò condurrà nel 2° trimestre a un piccolo segno positivo del PIL, dopo la lieve contrazione nel 1° (-0,4%). Si conferma lo scenario in cui un forte rimbalzo si avrà nel 3° trimestre, grazie al crescere delle vaccinazioni; riguardo al loro ritmo, che ha accelerato, restano però rischi al ribasso”. Ricordiamo che proprio ieri, 29 aprile, l’Italia ha sfiorato il target delle 500mila somministrazioni giornaliere, possibile grazie agli sforzi delle Regioni, ma anche all’aumento delle consegne registrato nelle ultime settimane. 

Nella congiuntura flash del Centro Studi Confindustria c’è anche un riferimento al Recovery Plan che, dopo il via libera definitivo del Parlamento e del Consiglio dei Ministri, sarà consegnato in giornata alla Commissione europea. “Dall’imponente piano NG-EU, ai nastri di partenza, arriverà un aiuto alla ripresa già nella seconda metà del 2021”, prevedono gli esperti secondo cui il nostro Paese trarrà dunque benefici dai primi 25 miliardi in arrivo entro l’estate.  

LE STIME DI REF RICERCHE

A livello annuale il Pil italiano potrebbe crescere del 4,4% quest’anno e del 4,3% nel 2022. Sono le previsioni del Centro studi economici Ref, secondo cui i livelli pre-crisi saranno recuperati alla fine del prossimo anno. “Se i vaccini avranno l’efficacia sperata anche contro le varianti del virus, anche gli impatti sull’economia saranno rilevanti”, spiega Ref. “Di conseguenza, lo scenario economico incorpora la riapertura progressiva di molte attività e un recupero dei livelli produttivi a partire dalla seconda metà dell’anno”.

A spingere la crescita, prevede Ref, saranno i consumi delle famiglie e, in particolare, l’aumento di quelle spese che sono state impedite nei mesi scorsi a causa delle restrizioni anti-pandemiche.E dunque alberghi, viaggi, ristoranti e spettacoli. La riduzione di queste spese ha portato le famiglie italiane ad aumentare i propri risparmi: ben 100 miliardi in più da quando è iniziata la pandemia.

Andando avanti con le previsioni, nel 2021 il rapporto deficit/Pil è stimato al 10,2%, ma si scenderà al 4,5% nel 2022, mentre il debito/Pil è ipotizzato al 158,3% nel 2021 per poi scendere lievemente al 154,2% l’anno prossimo.

I PIL DELL’EUROZONA

Diffuse oggi anche le stime preliminari sul Pil del primo trimestre dei principali Paesi dell’Eurozona. A spiccare in negativo è la Germania, sceso dell’1,7% rispetto al quarto trimestre del 2020. Male anche il Portogallo, dove il Prodotto Interno Lordo ha registrato un calo del 3,3% rispetto al trimestre precedente e del 5,4% anno su anno. 

In Spagna invece il calo trimestrale è stato di mezzo punto percentuale, ma il governo prevede un forte rimbalzo della crescita per il 2021, al 6,5%, dopo un calo del Pil del 10,8% nel 2020 a causa della pandemia, uno dei maggiori cali tra i paesi sviluppati.

Torna timidamente a crescere la Francia, dove nei primi tre mesi del 2021 il Pil è aumentato dello 0,4%, dopo la contrazione dell’1,4% registrata nel quarto trimestre del 2020. Il dato è migliore delle attese degli analisti che avevano previsto un Pil stagnante. 
A livello complessivo, a gennaio-febbraio-marzo, il Prodotto Interno Lordo è sceso dello 0,6% nell’Eurozona e nell’Ue dello 0,4%, secondo le stime di Eurostat. Nel quarto trimestre 2020 il calo e’ stato dello 0,7% nell’Eurozona e dello 0,5% nell’Ue, dopo il rimbalzo del terzo. Su base tendenziale i dati destagionalizzati del Pil mostrano un calo dell’1,8% nella Zona Euro e dell’1,7% nell’Ue, dopo il -4,9% e -4,6% rispettivi del trimestre precedente.

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