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Pil, Padoan: rivedremo al ribasso le stime

L’economia italiana “sta crescendo, ma non così velocemente come vorremmo vedere” e le previsioni di crescita “saranno riviste al ribasso” nell’aggiornamento del Documento di economia e finanza che il Governo rilascerà a breve. Lo ha annunciato il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, nel corso del suo intervento all’Euromoney Conferences.

“I dati del Prodotto interno lordo sono tornati positivi – ha commentato Renzi -, ma ancora non vanno con la velocità che vorremmo. Il nostro governo non nasconde la verità. Grazie alle riforme, prima tra tutte quella del lavoro, finalmente l’Italia ha comunque rimesso la macchina nella direzione giusta, dopo anni che era ferma. Ora il nostro è il Paese più interessante dove fare investimenti”.

A stretto giro sono arrivati dall’Istat i dati sulla produzione industriale di luglio, aumentata dello 0,4% rispetto a giugno e scesa dello 0,3% su base annua.

Per quanto riguarda il versante fiscale, Padoan, dopo aver detto ieri che il taglio dell’Irpef è rinviato al 2018, ha assicurato che le tasse “continueranno a scendere: stiamo guardando ad altre voci di spesa su cui intervenire. Lo dobbiamo fare in maniera credibile. Il governo continuerà a implementare tagli di spesa pubblica per finanziare la riduzione delle tasse”.

Sul fronte bancario, il ministro ha sottolineato che i numeri sugli Npl in pancia agli istituti italianisono a volte esagerati: bisogna guardare i numeri veri, che sono concentrati, inoltre, in un certo numero di banche. Ci vuole un po’ di tempo per tornare a condizioni normali, non lo dico io ma la Bce. Le misure legate al settore stanno andando nella giusta direzione, non solo sugli Npl ma anche verso una configurazione strutturale più robusta”, ha aggiunto Padoan, citando la riforma delle popolari, della Bcc e delle fondazioni, misure che “stanno iniziando a dare i loro frutti dando vita a banche più forti anche con operazioni di M&A”.

Infine, un passaggio sulla riforma costituzionale, che secondo il numero uno del Tesoro “avrà un grande impatto sull’economia. La riforma del Senato renderà più celere ed efficace il processo legislativo oltre a ridurre i costi della politica. Votare Sì non solo riduce i costi ma semplifica la macchina pubblica”. In caso di vittoria del No, invece, “si perderà un’opportunità per far funzionare meglio il sistema economico”.

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