La crescita attesa per il Pil italiano nel 2022 “è quantificata nell’intorno di tre punti percentuali”. Lo ha detto la presidente dell’Ufficio parlamentare di bilancio, Lilia Cavallari, intervenendo mercoledì mattina in audizione davanti alle commissioni Bilancio congiunte sulla Relazione presentata dal Governo per lo scostamento. La previsione è contenuta nella Nota sulla congiuntura che l’Upb pubblicherà la settimana prossima. Nel dettaglio, Cavallari ha spiegato che, “in base ai modelli di previsione di breve periodo dell’Upb, l’attività economica nei mesi primaverili sarebbe aumentata di oltre mezzo punto percentuale, trainata da tutti i maggiori comparti produttivi”.
Grazie a questo andamento, quindi, risultano confermate le stime diffuse dallo stesso Upb lo scorso aprile aprile: in quell’occasione, nell’esercizio di validazione delle previsioni del Def, l’Ufficio aveva previsto un +2,9% per il Pil italiano del 2022, contro il +3,1% inserito dal governo nel Documento di economia e finanza. Di conseguenza, “la conferma da parte del Governo della previsione di crescita appare ragionevole, con specifico riferimento al 2022, su cui si concentra l’autorizzazione richiesta con la Relazione al Parlamento”, ha detto ancora la numero uno dell’Upb.
Inflazione
Quanto all’inflazione, secondo Cavallari, “il protrarsi della fase di aumenti dei prezzi oltre le attese iniziali richiede l’adozione di nuove misure, urgenti, per sostenere i bilanci delle famiglie e delle imprese”, ma “in prospettiva appare comunque necessario affiancare alle misure di urgenza anche l’irrobustimento e l’accelerazione dell’azione di riforma, volta a sciogliere i nodi strutturali dell’economia italiana e ad affrontare congiuntamente le nuove sfide dell’indipendenza energetica e della transizione ecologica”.
Conti pubblici, cosa cambia
Sul versante dei conti pubblici, “la Relazione del Governo mantiene gli obiettivi programmatici sia sui saldi di indebitamento netto sia sull’obiettivo di medio termine – ha spiegato ancora la Presidente dell’UPB – Quello che cambia è il tendenziale della finanzia pubblica per effetto dell’andamento di cassa: c’è un miglioramento dei saldi di finanza pubblica e mantenendo i saldi programmatici si liberano risorse per un decreto che sarà varato, penso, la settimana prossima. A differenza delle Relazioni presentate in passato, questa non considera un cambiamento degli obiettivi programmatici, ma considera un aggiornamento del quadro tendenziale. Nei primi cinque o sei mesi gli incrementi delle entrate tributarie risultano già superiori a quelli attesi nel Def per l’intero anno in termini tendenziali”.
Decreto Aiuti: le misure annunciate dal Governo
Infine, Cavallari si è soffermata sul decreto Aiuti: “Le misure annunciate dal Governo nella Relazione presentata al Parlamento sembrano essere coerenti con le indicazioni della Commissione europea e delle istituzioni comunitarie, a patto che tali interventi abbiano carattere temporaneo, siano opportunamente mirati e a favore di famiglie e imprese più colpite e non minino la sostenibilità delle finanze pubbliche. Occorre, inoltre, rilevare che le misure annunciate dal Governo per fare fronte all’emergenza idrica e al lungo periodo di siccità non sono per il momento ricomprese tra gli interventi specificatamente e preventivamente individuati dalla Commissione europea nella clausola di salvaguardia generale oppure come interventi di cui si deve tenere conto per valutare l’intonazione della politica di bilancio nazionale. Tuttavia, sulle spese legate a eventi naturali al di fuori del controllo delle autorità nazionali, in passato, è stata concessa, anche all’Italia, flessibilità rispetto alle regole del Patto di stabilità. Ciò richiede una decisione specifica da parte della Commissione Europea”.