La Commissione europea ha migliorato ancora le previsioni sulla ripresa dell’Italia. Secondo le nuove stime, rese note giovedì mattina, il Pil 2021 del nostro Paese crescerà del 6,2%, mentre l’anno prossimo l’espansione sarà del 4,3% e nel 2023 del 2,3%. Nelle previsioni precedenti, pubblicate il 7 luglio, Bruxelles prevedeva +5% per quest’anno e +4,2% per il 2022. Già allora si era trattato di una revisione al rialzo per il 2021, visto che tre mesi prima le stime erano di un +4,2%.
Secondo i tecnici dell’esecutivo comunitario, dopo il rimbalzo nella prima metà del 2021 il Pil reale dell’Italia continuerà a crescere, sostenuto dalla domanda interna e in particolare dalla forte spesa per investimenti.
Per quanto riguarda le altre voci di bilancio, la ripresa farà calare sia il deficit/Pil (previsto al 9,4% quest’anno, dopo il 9,6% del 2020) sia il debito/Pil (al 154,4%, dal 155,6% dell’anno scorso). Non solo: per Bruxelles, la flessione continuerà anche nel 2022 (rispettivamente al 5,8 e al 151,4%) e nel 2023 (4,3 e 151,0%).
Tuttavia, le pressioni sui prezzi delle materie prime e dell’energia sono destinate a spingere l’inflazione, che quest’anno dovrebbe assestarsi sull’1,8%, per poi superare il 2% l’anno prossimo e calare nuovamente attorno all’1,4% nel 2023.
Per quanto riguarda il tasso di disoccupazione, nel 2021 salirà al 9,8%, dal 9,2% del 2020, per poi attenuarsi al 9,3% l’anno prossimo e al 9,2% nel 2023, tornando così al valore del 2020.
Infine, l’occupazione: dopo il crollo del 10,3% del 2020, secondo l’Ue, quest’anno l’Italia recupererà il 5,9%, nel 2022 il 4% e nel 2023 il 2%.
Le previsioni rimangono però soggette ai rischi al ribasso legati alla pandemia, avverte la Commissione.
I NUMERI DELL’EUROZONA
Lo stesso avvertimento vale per le stime sull’Eurozona: la Commissione europea ha ritoccato al rialzo (da +4,8 a +5%) il dato sulla crescita 2021, mentre ha rivisto al ribasso (da +4,5 a +4,3%) quello sul 2022. Nelle previsioni economiche autunnali, l’esecutivo comunitario stima poi un +2,4% per il 2023.
La Commissione ha anche rivisto al rialzo le previsioni sull’inflazione nell’area euro: da 1,9 a 2,4% per quest’anno e da 1,4 a 2,2% per il 2022. Tuttavia, per il 2023 Bruxelles continua a pronosticare un valore (pari all’1,4%) che sarebbe inferiore ai livelli perseguiti dalla Banca centrale europea. Di conseguenza, non è ancora giustificato dai numeri il timore che la stretta monetaria possa arrivare prima del previsto.
IL COMMENTO DI GENTILONI
La ripresa economica in Europa sta mutando da rimbalzo “a espansione, ma ora sta anche subendo alcuni venti contrari – ha commentato il commissario europeo all’economia, Paolo Gentiloni – Il rafforzamento della crescita sta aiutando a stabilizzare le finanze pubbliche, mentre il supporto di Next Generation Eu ha contribuito a portare gli investimenti pubblici ai massimi da oltre dieci anni. Ora ci sono tre rischi chiave da tenere sotto controllo: gli aumenti dei casi di Covid, l’inflazione che sta accelerando e i problemi nelle catene di forniture globali che pesano su molti settori”.