Ennesima revisione al ribasso per il Pil italiano. L’Istat ha comunicato questa mattina che il dato relativo al secondo trimestre, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, risulta in calo dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e del 2,1% su base annua. La stima preliminare diffusa il 6 agosto scorso parlava un calo congiunturale dello 0,2% e di un -2% su anno. Ad oggi la variazione acquisita per il 2013 è -1,8%.
A incidere sul risultato sono stati i principali aggregati della domanda interna (consumi finali nazionali e investimenti fissi lordi), diminuiti entrambi dello 0,3%. Al contrario, dalla domanda estera è arrivato un apporto positivo, con le esportazioni aumentate dell’1,2% e le importazioni in calo dello 0,3%.
Il secondo trimestre del 2013 è l’ottavo consecutivo in cui il Pil italiano vede un calo congiunturale.
Prosegue inoltre il calo della spesa delle famiglie, che ha registrato una diminuzione in termini tendenziali del 3,2%. Gli acquisti di beni durevoli sono calati del 7,1%, mentre quelli di beni non durevoli del 3,3% e quelli di servizi dell’1,8%.
Gli investimenti fissi lordi hanno segnato nel complesso una diminuzione tendenziale del 5,9%. In particolare, si registra una flessione del 7,5% degli investimenti in costruzioni e del 5,4% della spesa in macchinari e altri prodotti, mentre gli investimenti in mezzi di trasporto sono aumentati del 2,3%.