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Pil, Giovannini (Istat): -1,3% nel 2013? Può andare anche peggio

“Non si può escludere che gli elementi di incertezza esistenti, con riferimento sia allo scenario politico sia a quello economico, incidano sfavorevolmente sulle decisioni di consumatori e imprese, con conseguente rinvio delle decisioni di spesa”. Lo rileva il presidente dell’Istat, Enrico Giovannini, in audizione al Parlamento sullo sblocco dei pagamenti dello Stato alle Pa.  

“In tal caso – aggiunge Giovannini – il risultato annuale in termini di contrazione del Pil potrebbe essere ulteriormente peggiore di quanto attualmente previsto, con una ripresa congiunturale del prodotto confinata all’ultimo trimestre dell’anno o rinviata al primo scorcio del 2014”. La previsione aggiornata del governo cui Giovannini ha fatto riferimento nell’audizione è di un Pil al -1,3% nel 2013.

Quanto al deficit, “essere vicini al 3% nel 2013, con alcune incertezze sull’andamento macro economico, è un elemento di preoccupazione ai fini dell’uscita dalla procedura di deficit eccessivo”, ha detto ancora Giovannini.

Lo sblocco dei pagamenti alle imprese “va nella direzione giusta, consentendo non solo di ripristinare un rapporto corretto tra committenti e fornitori, ma anche d’immettere nel circuito economico una massa di liquidità ingente, andando ad alleviare le condizioni finanziarie di molte imprese. Come abbiamo visto, infatti, i vincoli di liquidità e credito che queste ultime fronteggiano nella fase attuale sono estremamente gravi e incidono sulle capacità di investimento e di potenziamento della presenza sui mercati internazionali. D’altra parte, in una condizione di forte incertezza e di bassa fiducia da parte di imprese e famiglie, non ci si può attendere un effetto pieno e immediato di tale provvedimento sulle decisioni di investimento e di consumo”, ha concluso Giovannini.

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