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Pil e Fed, l’America spaventa le Borse: Piazza Affari chiude a -0,88%

L’America fa male alle Borse, in attesa dell’… America. Quando ancora non si erano placati i timori per le decisioni della Federal Reserve (attese nella serata italiana) sulla probabile riduzione del tapering, nel pomeriggio è arrivata un’altra mazzata per i mercati europei: l’economia degli Stati Uniti ha rallentato così tanto nel 2014 da ritrovarsi praticamente in stagnazione dal 2,6% registrato nell’ultimo quarto del 2013. Il Pil Usa nel primo trimestre era atteso sul +1,1% e ha invece registrato il +0,1%, soprattutto a causa delle esportazioni che sono crollate del 7,6%: si tratta del peggiore dato da quando è finita la recessione.

E così Piazza Affari, che sulle prese di beneficio dopo l’exploit di ieri navigava in territorio negativo già in mattinata, ha perso a metà pomeriggio oltre l’1% salvo poi chiudere con il Ftse Mib a -0,88% a 21.783,38 punti. A pagare sono sopratutto i titoli bancari, grandi protagonisti della giornata di ieri: in particolare cadono Mps -3,92% e Bper -2,87%, ma anche Intesa Sanpaolo -1,05%, Unicredit -1,83% e Banco Popolare -1,13% dopo l’aumento di capitale da 1,5 miliardi. Male anche Saipem -1,93% nonostante la commessa da 1,8 miliardi di dollari in Azerbaijan, e Generali (-0,88% a 16,85 euro) nel giorno dell’assemblea che ha visto l’ad Mario Greco promettere utili e dividendi già nel 2014.

In controtendenza, nel paniere del Ftse Mib, solo Telecom Italia, che chiude quasi con il +3% a sfiorare la soglia dell’euro per azione a 0,9235 euro. Oggi l’ad Marco Patuano, intervenendo a Bruxelles a margine di un workshop sulla Digital Agenda in vista della presidenza italiana dell’Ue, ha aperto a “possibili alleanze con gli over the top”. Già lo scorso dicembre Telecom Italia aveva concluso un accordo con il gigante dell’e-commerce, Amazon, per l’uso della sua applicazione sui cellulari Tim, e oggi l’azienda telefonica apre anche a Facebook. “La concorrenza che arriva dagli over the top è una minaccia chiarissima per chi deve investire miliardi di euro comeTelecom Italia. Ma con le multinazionali del web sono anche possibili alcune alleanze”, ha ribadito Patuano.

Oltre al Pil Usa, oggi giornata di dati macroeconomici. Spiccano i tassi d’inflazione di Italia e eurozona, entrambi in risalita ma al di sotto delle attese, mentre l’Istat ha confermato che la disoccupazione anche a marzo è rimasta sui livelli record di febbraio, ossia al 12,7%. Il tutto mentre in Germania cresce l’occupazione e mentre la Spagna registra la miglior crescita del Pil da sei anni a questa parte. Sul fronte Btp, chiude stabile lo spread sulla soglia dei 160 punti base, dopo che a metà giornata il differenziale fra i rendimenti decennali italiani e tedeschi aveva anche toccato quota 156 punti.

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Categories: Finanza e Mercati