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Pil: crolla in Francia, Spagna, Usa

Pixabay

L’emergenza coronavirus non morde solo l’economia italiana. Giovedì mattina sono stati diffusi dati drammatici sulle economie di Francia e Spagna, che registrano crolli storici del prodotto interno lordo nel primo trimestre del 2020. I numeri sono tanto più allarmanti perché il periodo considerato ha risentito solo in minima degli effetti della pandemia, considerando che le misure per il contenimento dei contagi sono entrate in vigore solo a metà marzo.

PIL FRANCIA

Nel dettaglio, il Pil della Francia è crollato del 5,8% su base congiunturale nel primo trimestre. La stima è stata pubblica dall’istituto di statistica Insee, l’Istat francese. Si tratta della flessione più ampia nella storia delle valutazioni trimestrali del Pil, iniziate nel 1949. La caduta supera di oltre tre volte e mezza quella registrata nel primo trimestre del 2009 (-1,6%) e batte anche quella del secondo trimestre del 1968 (-5,3%). Su base annua, le stime dell’Insee parlano di calo pari al 5,4%.

PIL SPAGNA

Quanto alla Spagna, secondo l’istituto di statistica Ine, la contrazione del Pil nel primo trimestre è stata del 5,2% congiunturale e del 4,2% tendenziale. Non solo: l’Ine precisa che questa stima potrebbe essere corretta in modo “più ampio del solito” a causa della difficoltà di compilare statistiche precise per il confinamento imposto dal 14 marzo.

PIL EUROZONA

Cattive notizie anche per l’intera eurozona. Secondo Eurostat, nel primo trimestre il Pil dell’area valutaria è sceso del 3,8% su base congiunturale (-3,5% in tutta la Ue a 27). Si tratta del peggior ribasso di sempre. Nel confronto annuo, il Pil calato di 3,3% nella zona euro e di 2,7% nella Ue: in questo caso si tratta dei cali più marcati dal terzo trimestre 2009.

PIL USA

I dati relativi a Francia e Spagna arrivano a poche ore da quelli degli Stati Uniti. Sempre nel primo trimestre, il Pil degli Usa è sceso del 4,8%, in negativo per la prima volta dal 2014. Si tratta della peggior caduta per l’economia americana dai tempi della crisi del 2008.

Intanto, la Fed ha mantenuto al minimo i tassi d’interesse (0-0,25%), precisando che questa linea di politica monetaria continuerà fino a quando non arriveranno chiari segnali “che l’economia avrà resistito agli effetti dell’epidemia” e che è sulla strada giusta “per raggiungere gli obiettivi della massima occupazione e della stabilità dei prezzi”. La Banca centrale ha anche detto che userà “tutti gli strumenti a disposizione per sostenere l’economia americana”.

Il governatore della Fed, Jerome Powell, ha però anticipato che che l’attività economica degli Stati Uniti accuserà “una caduta senza precedenti” nel secondo trimestre, in seguito alle misure restrittive adottate per limitare la diffusione del coronavirus. Inoltre, il tasso di disoccupazione salirà fino a diventare “a due cifre”, ha aggiunto Powell.

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