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Pil, Bankitalia taglia ancora le stime: nel 2014 solo +0,2%

BOLLETTINO ECONOMICO BANKITALIA – “La ripresa stenta, Pil stagnante anche nel secondo trimestre” – “Stop al calo dell’occupazione, ma aumentano i disoccupati, soprattutto tra i giovani” – “I consumi tornano a crescere per la prima volta dal 2011, aiutati dal bonus Irpef da 80 euro” – “Quest’anno l’inflazione rallenta fino al minimo storico: +0,4%”.

Pil, Bankitalia taglia ancora le stime: nel 2014 solo +0,2%

Bankitalia taglia con decisione le stime sul Pil del 2014, migliorando però le previsioni sul 2015. Quest’anno, secondo il bollettino economico dell’istituto centrale, la crescita sarà solo dello 0,2% e “con rischi al ribasso”, mentre nelle stime di gennaio si parlava ancora di un +0,7%. Nel 2015, invece, il Pil dovrebbe aumentare dell’1,3%, in miglioramento rispetto al +1% previsto all’inizio dell’anno.

“L’andamento sfavorevole nella prima parte del 2014 – spiega Via Nazionale – ha comportato una riduzione delle stime, mentre le valutazioni per il 2015 sono più favorevoli, rispecchiando principalmente l’orientamento più espansivo della politica monetaria. Il graduale ritorno alla crescita presuppone un andamento favorevole degli scambi internazionali e un rafforzamento della domanda interna, in particolare degli investimenti, cui contribuirebbero l’affievolirsi degli effetti restrittivi dell’aggiustamento di bilancio degli anni precedenti, il diradarsi dell’incertezza, l’ulteriore attenuazione delle tensioni finanziarie. La domanda interna dovrebbe beneficiare anche dei provvedimenti di sostegno ai redditi da lavoro più bassi e dei pagamenti dei debiti commerciali della pubblica amministrazione”.

LA RIPRESA STENTA, PIL STAGNANTE ANCHE NEL SECONDO TRIMESTRE

La Banca d’Italia sottolinea inoltre che “rimangono considerevoli elementi di fragilità nelle prospettive di ripresa, anche a causa dell’incertezza sull’evoluzione delle tensioni geopolitiche in corso e sulla loro trasmissione agli scambi mondiali”. In Italia, insomma, la crescita “stenta a riavviarsi e le informazioni disponibili suggeriscono un sostanziale ristagno dell’attività anche nel secondo trimestre”, dopo il -0,1% del periodo gennaio-marzo rispetto agli ultimi tre mesi del 2013.

Palazzo Koch argomenta spiegando che “l’attività economica nei mesi invernali ha risentito del calo della produzione di energia, in parte legato a fattori climatici, e della persistente debolezza nell’edilizia. A maggio la produzione industriale ha subito una flessione inattesa, comune all’area euro, in parte attribuibile a effetti di calendario. La domanda estera sarebbe nuovamente aumentata a fronte della debolezza di quella domestica. Le valutazioni dei consumatori sulla situazione economica del paese sono in netto miglioramento dal mese di febbraio; quelle sulle condizioni personali si mantengono tuttavia caute, condizionate dall’evoluzione ancora incerta dell’occupazione”.

STOP CALO OCCUPAZIONE, MA PIU’ DISOCCUPATI TRA I GIOVANI

Sul fronte del lavoro, secondo Bankitalia “il calo dell’occupazione, in atto dalla seconda metà del 2012, si è arrestato all’inizio dell’anno”, ma “il numero dei disoccupati è ancora aumentato, prevalentemente nella componente a lungo termine e in quella giovanile. Il miglioramento del quadro impatterebbe solo gradualmente sul mercato del lavoro. L’occupazione si stabilizzerebbe nel corso di quest’anno per poi tornare a espandersi lievemente nel 2015 (dello 0,3% nell’intera economia, dello 0,5% nel settore privato)”. 

L’offerta di lavoro dovrebbe tornare a crescere quest’anno, “grazie al progressivo venir meno degli effetti di scoraggiamento che ne avevano compresso la dinamica nel 2013 – si legge ancora nel bollettino –, mantenendo ancora elevato il tasso di disoccupazione. Le indicazioni preliminari per il bimestre aprile-maggio confermano la stazionarietà dell’occupazione e prefigurano un assestamento del tasso di disoccupazione, dopo 12 trimestri di crescita, sui livelli dei primi tre mesi dell’anno”. Il tasso di disoccupazione, quindi, dovrebbe salire al 12,7% nel 2014 (dal 12,2% del 2013) per poi diminuire leggermente l’anno prossimo, al 12,6%.

I CONSUMI TORNANO A CRESCERE PER LA PRIMA VOLTA DAL 2011

La  Banca centrale rileva poi che nel primo trimestre dell’anno i consumi delle famiglie sono tornati a crescere “per la prima volta dall’inizio del 2011, anche se marginalmente (+0,1%). La spesa delle famiglie (tornata ad aumentare marginalmente nel primo trimestre di quest’anno dopo 12 trimestri di contrazione) si stabilizzerebbe nel 2014 (+0,2%) e crescerebbe nel 2015 (+1,1%), sostenuta dalla ripresa del reddito disponibile”.

Secondo Via Nazionale, il bonus fiscale da 80 euro avrà un effetto positivo sui consumi, con un aumento di +0,2 punti percentuali nel 2014-15. “Le misure di riduzione della pressione fiscale sul lavoro – spiega Bankitalia – potrebbero avere un effetto più accentuato se saranno mantenute negli anni a venire, come già annunciato dal governo, e percepite come parte di un orientamento duraturo di politica economica”.

NEL 2014 INFLAZIONE AI MINIMI STORICI: +0,4%

Quanto all’inflazione, è stimata a +0,4% quest’anno (nuovo minimo storico) e a +0,8% il prossimo. Secondo il bollettino, i prezzi al consumo (indice Ipca) sono diminuiti ancora, “portandosi a giugno allo 0,2% sui dodici mesi. Anche al netto delle componenti più volatili, l’inflazione è stata pari allo 0,7%, tra i valori minimi nel confronto storico”. L’inflazione, conclude Bankitalia, dovrebbe essere pari allo 0,4% nel 2014 per poi risalire allo 0,8 l’anno prossimo, restando quindi “molto bassa”.

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