Ripartono nel primo trimestre 2021 le esportazioni dei distretti produttivi del Piemonte. A rivelarlo è il consueto Monitor di Intesa Sanpaolo, secondo il quale tuttavia la ripresa è nell’insieme un po’ faticosa: solo +1,6% a 2,4 miliardi di euro, contro il +6% dei distretti a livello nazionale e il +6,5% dell’intero manifatturiero regionale. A pesare è sempre il comparto moda, che non riesce a riprendersi mentre lo fa più che bene l’agroalimentare: il quadro dunque è in chiaroscuro, anche se va detto che 8 distretti su 12 sono in crescita, e 6 di questi hanno già recuperato se non superato i livelli di fatturato dello stesso periodo del 2019, quando non c’era nemmeno l’ombra del Covid.
A salvare il bilancio è l’ottima ripresa delle esportazioni verso i mercati emergenti (+11,2%), sostenuti dalle performance positive in Cina, Hong Kong, Corea del Sud, Arabia Saudita e Russia. Una ripresa più lenta, invece sta caratterizzando le esportazioni dei distretti piemontesi verso i mercati maturi, anche anzi sono ancora in calo del 2,5% rispetto al primo trimestre 2020: i cali più importanti hanno riguardato Regno Unito, Francia, Svizzera e Spagna; gli incrementi di export verso altri importanti paesi (come Irlanda, Germania e Stati Uniti) non sono riusciti a compensare.
Come detto il comparto più resiliente è il Food: le esportazioni sono aumentate del 4,6% rispetto al primo trimestre 2020 e del 10,7% rispetto ai livelli del primo trimestre 2019. Tre distretti su cinque hanno ottenuto risultati particolarmente brillanti: Nocciola e frutta piemontese (+25,8%), Dolci di Alba e Cuneo (+8,2%) e Caffè, confetterie e cioccolato torinese (+6,9%). Solo lievemente negativo l’andamento per i Vini delle Langhe, Roero e Monferrato (-1,1%). L’unico flop è quello dell’export del Riso di Vercelli (-10,3%). Positivo anche l’andamento dell’unico distretto piemontese del Sistema casa: i Casalinghi di Omegna, le cui esportazioni sono aumentate del 42,4%.
Anche la meccanica è cresciuta molto sui mercati esteri rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: +9,2%, tuttavia sono ancora lontani i livelli di export del primo trimestre 2019 (- 13,1%). Sono aumentate le esportazioni delle Macchine utensili e robot industriali di Torino (+19,5%), delle Macchine tessili di Biella (+7,5%) e della Rubinetteria e valvolame di CusioValsesia (+6,9%). L’unico vero fiasco è la Moda: resiste l’Oreficeria di Valenza (+3,6%, ma era letteralmente crollata un anno prima), mentre il Tessile di Biella perde quasi un quinto del fatturato, peraltro già influenzato – quello del 2020 – parzialmente dal Covid.