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Piemonte: crescono gli investimenti delle multinazionali estere

Le 1.300 Multinational enterprise presenti si confermano un traino nel trasferimento tecnologico e nel 98% dei casi intendono rimanere per un altro triennio non riducendo l’occupazione

Piemonte: crescono gli investimenti delle multinazionali estere

Il Piemonte attrae sempre di più l’attenzione degli investitori esteri. Secondo uno studio effettuato da Unioncamere Piemonte e Camera di Commercio di Torino e presentato nel corso dell’evento “Il valore delle multinazionali estere in Piemonte” nella regione sono presenti 1.300 multinazionali estere, pari al 10% del totale nazionale, con 4.381 unità locali e 150 mila occupati, valori che posizionano il Piemonte al terzo posto in Italia per imprese a controllo estero. 

Le multinazionali estere vogliono restare in Piemonte

L’analisi ha coinvolto 225 Multinational enterprise, di cui l’8% di grandi dimensioni, che impiegano circa 25mila addetti. In base ai risultati, più di 8 delle multinazionali estere presenti in Piemonte su 10 (l’83%) vogliono confermare la presenza per il triennio in corso (2024-2026). Il 12% intende ampliare o diversificare mentre il 3% intende alleggerire o riconfigurare la presenza sul territorio piemontese. Solo il 2% ha intenzione di chiudere l’attività. 

“Per competere a livello globale, l’Italia deve presentarsi come un Paese unico, capace di esaltare le sue eccellenze regionali all’interno di una strategia unitaria e condivisa. I territori rappresentano una risorsa essenziale, ma è altrettanto cruciale integrarli in una visione nazionale ed europea. Questo approccio è indispensabile per rafforzare la nostra identità come membro autorevole dell’Unione Europea e destinazione privilegiata per gli investimenti esteri, che già contribuiscono al 21% del fatturato nazionale e al 35,1% delle esportazioni. Solo un coordinamento efficace tra livelli istituzionali e politiche industriali può valorizzare appieno le potenzialità del Paese, permettendo di affrontare le transizioni digitali e verdi e di attrarre capitali e competenze globali, fondamentali per il nostro futuro economico” ha detto Barbara Cimmino,vice presidente all’export e all’attrazione degli investimenti esteri di Confindustria. 

“Dobbiamo valutare le esperienze di successo e le opportunità di miglioramento, per farle confluire nei progetti futuri”. – spiega Pierpaolo Antonioli da settembre presidente della Commissione Multinazionali di Confindustria Piemonte, mentre Dario Gallina, presidente Camera di Commercio di Torino e vice presidente Unioncamere Piemonte, sottolinea come la regione abbia “saputo attrarre negli anni numerose realtà multinazionali, che hanno scelto di investire nel nostro territorio, portando con sé know-how, tecnologie avanzate e nuove opportunità di sviluppo. Queste aziende rappresentano un motore fondamentale per la nostra economia, generando occupazione di qualità, favorendo l’innovazione e contribuendo a rafforzare la nostra competitività a livello internazionale”. “

Multinazionali estere in Piemonte: fatturati e personale in aumento

Tornando all’analisi di Unioncamere Piemonte e la Camera di Commercio di Torino, il 48% delle multinazionali intervistate ha dichiarato di aver aumentato il fatturato nel 2023 rispetto al 2022, il 29% ha aumentato il personale, tre multinazionali su quattro hanno effettuato investimenti nella regione nel triennio 2021-2023. Questa incidenza scende però a meno di 1 su 3 se si guarda al campione di imprese manifatturiere.

Il 67% del fatturato è generato dalla domanda domestica (il 15% al Piemonte), il 20% dall’Europa e il 13% dal resto del Mondo. 

Punti di forza e criticità 

Sempre dall’analisi condotta dal mondo camerale, tra i principali punti di forza emergono la qualità della vita, la presenza di poli logistici intermodali e di stoccaggio merci, la disponibilità di infrastrutture per l’ICT, la posizione geografica e la qualità del sistema formativo. Le procedure burocratiche rappresentano la principale criticità, seguite dalla disponibilità di incentivi pubblici adeguati e da un mercato del lavoro poco flessibile. Infine, oltre una multinazionale su due valuta utile o molto utile il supporto per l’identificazione di incentivi, poco meno di una su due vorrebbe ricevere supporto per trovare il personale di cui ha bisogno, mentre il 16% chiede supporto per procedure di rilascio di visti.

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