Giornata di realizzi a Piazza Affari. Nella seduta centrale della settimana, dopo i grandi guadagni di lunedì e martedì, è tempo di consolidamento per la Borsa di Milano, che a fine mattinata perde poco meno di mezzo punto percentuale retrocedendo intorno ai 16.600 punti. Non particolarmente pimpanti nemmeno gli altri listini europei, che galleggiano tutti intorno a guadagni o perdite molto lievi: Londra -0,11%, Francoforte -0,2%, Parigi +0,04%.
A Milano mattinata contrastata per le banche, grandi protagoniste dei movimenti delle ultime sedute: mentre tirano il fiato le Popolari, con perdite tra il 2 e il 3% a fine mattinata, spinge ancora Mps che è il miglior titolo del Ftse Mib col +10% dopo aver toccato anche il +13%, seguito a distanza da Mediobanca con un rialzo di quasi il 2%. Occhi sempre puntati su Unicredit dopo la doppia cessione lampo del 10% di FinecoBank e della controllata polacca Pekao: oggi il titolo di piazza Gae Aulenti è in leggero ribasso ma resiste sopra i 2 euro per azione a 2,092 euro quando sono le 11,10. In rosso anche Intesa Sanpaolo che perde un punto percentuale a 1,9 euro per azione.
Tra i titoli peggiori anche Telecom Italia, che cede quasi il 3% a 0,67 euro dopo che ieri l’agenzia di rating Moody’s ha sì confermato la valutazione “Ba1” assegnata alla tlc, ma l’outlook è rimasto negativo. Contrastati gli energetici: Eni in territorio negativo mentre si mette in luce Saipem guadagnando oltre il 3% nonostante la giornata fiacca per il petrolio, che continua la sua tendenza ribassista. Oggi il Brent vale 47,62 dollari al barile, mentre il Wti sta per scendere sotto i 46.
Risale un poco lo spread Btp Bund, che si attesta in mattinata intorno ai 134 punti base. Stabile il cambio euro dollaro intorno all’1.105. Cina e Hong Kong hanno chiuso la giornata di contrattazioni in rialzo, sulla scia di Wall Street e per effetto di una certa fiducia diffusa. Sul fronte macro, l’Istat ha confermato l’inflazione a +0,1% a giugno mentre a maggio nella zona euro la produzione industriale è calata dell’1,2% e nella Ue dell’1,1%. Ad aprile era aumentata dell’1,4% e dell’1,5% rispettivamente. Rispetto a un anno prima è aumentata dello 0,5% nella zona euro e dell’1,1% nella Ue. Lo rileva Eurostat, secondo cui in Italia la produzione è calata dello 0,6% sia rispetto ad aprile che rispetto a maggio 2015.