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Piazza Affari tenta l’ottavo rialzo consecutivo

“La comunicazione della banca centrale dovrà evolvere gradualmente se l’economia continuerà ad espandersi”. Perciò “il linguaggio relativo alla politica monetaria potrebbe essere rivisto all’inizio del 2018”. Così, con le consuete acrobazie linguistiche, i verbali della riunione della Bce di dicembre avvertono che la Banca centrale si avvia ad essere meno “colomba” nei prossimi mesi.

La politica per ora non cambia, ma, salvo sorprese, non ci sarà una coda di acquisti di titoli dopo la scadenza di settembre. Francoforte si mette così al passo di Tokyo, che ha già segnalato la riduzione degli acquisti di Jgb, mentre stanotte William Dudley, il presidente della Fed di New York, ha detto che i tagli alle tasse e la congiuntura positiva lasciano prevedere che “la Fed dovrà pigiare il piede sul pedale del freno più volte nel prossimo anno”.

RISALE L’EURO, LA BCE STUDIA TONI MENO MORBIDI

Si profila, insomma, una cauta virata delle banche centrali che, per ora, sarebbe esagerato definire una stretta. I mercati, inebriati dai guadagni di inizio anno, ne prendono atto.

In sintesi:

  1. riprende tono l’euro, di nuovo sopra 1,20 (all’inizio della giornata vale 1,2048, vicina ai massimi dal 2014);
  2. il calo dell’euro ridà fiato al Toro a Wall Street e in Asia, mentre segna il passo l’area euro;
  3. fa eccezione Piazza Affari, listino top da inizio anno, spinto dalle banche, di sicuro una delle Borse più cheap dopo la lunga recessione;
  4. la ripresa economica favorisce il boom dell’oro (1.327 dollari l’oncia ai massimi da 4 mesi) e delle materie prime, petrolio in testa, ma non si è ancora tradotta in ripresa dell’inflazione, come hanno confermato i dati Usa. Ma cominciano a salire il salario: anche Wal- Mart ha annunciato l’aumento a 11 dollari della paga oraria.

AVANZANO LE BORSE CINESI, CROLLA IL BITCOIN

Meteo Borsa bel tempo in vista del week end. Avanzano i listini cinesi. Hong Kong guadagna lo 0,3%. L’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen, sale dello 0,2%. Le autorità di Pechino hanno smentito la notizia della fine degli acquisti di T-bond. Cresce intanto il surplus commerciale a 54,7 miliardi di dollari ma a dicembre l’export è salito solo del 4,5% contro il 17% di novembre. Poco mossa Tokyo e la Borsa della Corea del Sud. In lieve rialzo l’indice BSE Sensex indiano.

Il dollaro si svaluta nei confronti delle principali valute dell’Asia. Il cross dollaro rupia indonesiana è sui minimi degli ultimi 3 mesi. Dollaro rupia a 63,5. Dollaro yen a 111,2, sui minimi delle ultime sei settimane.

Il bitcoin crolla in ribasso del 14%. Cresce il fronte anti-criptovalute. Il ministro sudcoreano della Giustizia ha parlato di “grande preoccupazione per le valute virtuali”. Nel frattempo, la Cina ha chiesto agli enti locali di “guidare attivamente” le aziende ad abbandonare le attività di mining fulcro del sistema di creazione di moneta virtuale.

POKER DI RIALZI PER WALL STREET. OGGI I CONTI DI JP MORGAN

Wall Street è ripartita di slancio dopo la frenata del giorno prima: i quattro principali indici del mercato azionario degli Stati Uniti hanno battuto nuovi record: Dow Jones +0,8%, S&P500 +0,7%, Nasdaq +0,8%, Russell 2000 +1,7%.

L’attenzione del mercato è concentrata sui conti di JP Morgan e Wells Fargo che daranno il via oggi alla stagione dei conti societari delle grandi banche. Accoglienza positiva ieri ai numeri di Delta Airlines (+4,8%): la compagnia si aspetta grossi risparmi sulle imposte ma anche una forte ripresa dei viaggi societari.

Si assestano i bond, con il rendimento del decennale degli Stati Uniti a 2,53%, da 2,52% di ieri. Non ci placa l’appetito degli investitori esteri per i titoli governativi degli Stati Uniti. All’asta del bond trentennale di ieri, il 71% del totale assegnato, si è diretto all’estero, la percentuale più alta da quando questo dato viene comunicato (2003). Il rendimento del bond degli Stati Uniti a 30 anni è 2,87%, da 2,89% del giorno prima.

PETROLIO AI MASSIMI, SAIPEM STAR A MILANO

Il petrolio Brent ha toccato ieri i massimi degli ultimi tre anni intorno a 69,7 dollari il barile (+0,7%). Le scorte Usa cono scese per l’ottava settimana consecutiva.

Sono state le società dell’industria petrolifera a guidare il rialzo di Wall Street. L’indice di settore è salito del 2%. In forte tensione anche il settore dei servizi all’industria petrolifera per il nuovo piano quinquennale sulla trivellazione in mare aperto (off shore) presentato dall’amministrazione Trump, che prevede l’allargamento delle aree dove è autorizzata la ricerca di idrocarburi. .

A Piazza Affari Saipem sale del 3,6% sui massimi dallo scorso maggio dopo aver sfondato la soglia dei 4 euro Stamattina Bernstein ha alzato la raccomandazione a Market Perform (neutrale) da Underperform. Tenaris +2,4%.

PIAZZA AFFARI, SETTIMO RIALZO CONSECUTIVO

La pubblicazione dei verbali della riunione del consiglio direttivo della Bce del dicembre scorso è alla base della nuova battuta d’arresto di buona parte dei mercati dell’area euro. L’aspettativa di rendimenti più elevati in Eurozona ha spinto al rialzo la moneta unica: cross sopra 1,204 (+0,7% rispetto alla chiusura di ieri).

Piazza Affari continua ad essere l’eccezione positiva. L’indice Ftse Mib ha archiviato la seduta con un progresso dello 0,64% a quota 23.305 punti, dopo essersi spinto fino a 20.320, ai massimi dall’agosto 2015. È stata la settima seduta positiva di seguito. Il guadagno da inizio anno si amplia al 6,5%, miglior bilancio nella zona euro. Sul fronte tecnico, peraltro, il prossimo ostacolo è situato a 24.000 punti, livello testato varie volte nella prima metà del 2015.

Assai più cauti gli altri listini dell’Eurozona. Il peggiore è stato Francoforte (-0,59%, +2% da inizio anno), debole Parigi (-0,29%); piatta Madrid (+0,07%). Fuori dall’area della moneta comune Londra +0,19%.

BUND: VOLANO I RENDIMENTI, SI RIDUCE LO SPREAD

I verbali della Bce hanno orientato in direzione “falco” il mercato obbligazionario. Più colpito del secondario italiano risulta quello tedesco, con il tasso sul Bund decennale in risalita fino a 0,58% (+5 bp) per la prima volta da agosto.

Il rendimento dei Btp 10 anni è salito leggermente, portandosi a 2,06% da 1,98%, ma lo spread con il rivale tedesco è crollato del 6,52%, a 146.20 punti base.

L’inversione di tendenza dei benchmark italiani è stata meno forte, tenendo conto del buon esito dell’offerta d 6 miliardi di Btp a tre e sette anni all’indomani dei 9 miliardi del nuovo vent’anni settembre 2038, collocato per circa tre quarti presso investitori esteri.

UNICREDIT: NEL 2018 225 MILIARDI DI BTP (-40 SUL 2017)

Stime aggiornate dell’ufficio studi UniCredit danno le emissioni lorde 2018 – Bot esclusi – prossime ai 225 miliardi, circa 40 miliardi al di sotto di quelle dell’anno scorso. “L’offerta netta – scrivono gli strategist Luca Cazzulani e Chiara Cremonesi – verrà coperta principalmente dal Qe, lasciando agli investitori privati da assorbire soltanto un importo di 10/20 miliardi e in questo modo contenendo il potenziale allargamento degli spread, per quanto rispetto agli ultimi anni la volatilità in termini di spread sia potenzialmente destinata ad aumentare”.

RECORD PER FINECOBANK, INTESA AI MASSIMI DAL 2015

All’origine dell’eccellente performance del listino milanese, in barba al tono opaco dell’azionario Eurozone e alle elezioni politiche incombenti, c’è naturalmente l’ampia presenza di banche nel paniere FtseMib.

A guidare il rally, però, sono stati soprattutto i titoli del risparmio gestito, trainati anche ieri da FinecoBank (+2,5%) al sesto record storico consecutivo a 9,715 euro. Il consenso degli analisti è rimasto spiazzato dalla violenza del rally: il prezzo obiettivo medio (sei ricerche) è fermo infatti a 8,94 euro. Kepler-Cheuvreux è il più ottimista con un target price a 10 euro. Anima+5%.

Tornando alle banche, il paniere sale dell’1,1%, meglio del settore europeo. Intesa (+0,7%) ha ridimensionato il guadagno nel finale, dopo essersi spinta sui massimi dal dicembre 2015, a 3,01 euro. Intrum Justitia, colosso scandinavo degli Npl, ha “un dialogo in corso con Intesa Sanpaolo in merito all’acquisizione della piattaforma di servicing e di un portafoglio di Npl”. È quanto si legge in una nota della società. “Queste discussioni – prosegue il comunicato – sono in una fase iniziale e non saranno resi pubblici altri dettagli”. L’arrivo del competitor danese ha pesato su Banca Ifis (-5,3%), finora indisturbato protagonista del mercato degli Npl.

Brillanti anche Unicredit e Ubi Banca , entrambe+1,8%.Piatta Mediobanca dopo il collocamento della quota di Pirelli.

CATTOLICA SUPERSTAR (+9,5%), CREDIT SUISSE PROMUOVE STM

Bene le assicurazioni sostenute dall’aumento dei rendimenti di mercato che sta favorendo tutto il settore finanziario. Vola Cattolica Assicurazioni con un balzo del 9,5% che spinge la quotazione sui massimi dal 2014. Il prossimo 29 gennaio si terrà la presentazione del nuovo Piano Industriale 2018-2020 del gruppo.

Un report del Credit Suisse sulle prospettive positive del settore europeo dei semiconduttori ha dato una spinta a Stm (+2,2%) in chiusura, sotto i massimi di giornata. Per il broker il titolo della jv italo francese continuerà a beneficiare di una robusta crescita dei ricavi (circa 10% cagr) e a mantenere un‘espansione dei margini: il giudizio sale a outperform” da “neutral” con target price a 24,5 da 19,5 euro.

CONTINUA IL RALLY DI FCA

Dopo qualche presa di profitto nella mattina, con l’apertura dei mercati Usa è tornata a salire Fiat Chrysler (+2%).

Soffre il settore delle tlc europee (-1,7%), uno dei più sensibili all’aumento del costo del debito. Telecom Italia -0,3% limita i danni. L‘apprezzamento dell‘euro pesa sul settore lusso: Yoox -3,5%, Moncler e Ferragamo -1,5%.

Al di fuori del paniere principale da sottolineare la performance di Danieli (+3%): Kepler Cheuvreux ha alzato il giudizio a Buy.

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