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Piazza Affari tenta il rimbalzo sull’onda dell’Asia

Le tensioni continuano a crescere sul fronte dei commerci e non solo. Ne fanno le spese i listini azionari e le materie prime, sia petrolio e metalli che derrate agricole, depresse dalla prospettiva di un calo degli scambi. Ma il Toro si dimostra abbastanza robusto da abbozzare una reazione, come quella che ha sostenuto nella notte i listini asiatici e che promette, a giudicare dall’andamento dei future, un discreto rimbalzo in avvio in Europa.

Si è fatta strada la speranza che il presidente Usa possa rivedere la sua politica sui dazi prima della fine di agosto. E i listini, stressati dall’offensiva senza soste sui dazi di Donald Trump, oggi a Londra in attesa del prossimo meeting con Vladimir Putin a Helsinki, sono pronti a cogliere le buone occasioni che emergono nel “grande freddo” tra le potenze. Un buon esempio è il balzo improvviso di Zte, +21% ad Hong Kong. Il colosso delle tlc ha avuto il permesso, dopo il veto iniziale, di acquistare dagli Usa i componenti indispensabili per la sua attività.

OK USA A ZTE (+21%). PANNOLINI BOOM A SHANGHAI

Rimbalzano stamane i listini asiatici. In Cina l’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen sale del 2%. Salgono in modo corale le società degli alimenti per l’infanzia e dei pannolini: un quotidiano cinese ha riportato che il governo sta per varare provvedimenti a sostegno della natalità. La Borsa di Hong Kong è in rialzo dello 0,6%. In terreno positivo anche Sidney +1% e il Kospi coreano +0,6%.

Su livelli di guardia il valore dello yuan: la moneta cinese sfiora quota 6,70 su dollaro ai minimi dell’ultimo anno, una soglia che potrebbe spingere la banca centrale della Cina ad intervenire.

La Borsa di Tokyo guadagna l’1,2%, favorita dallo yen debole: il cross con il dollaro sale ai massimi da gennaio a 112,2.

A WALL STREET RIPARTE LA BATTAGLIA PER SKY

Wall Street ha interrotto ieri la striscia positiva di quattro sedute di rialzo. Il Dow Jones ha accusato un ribasso dello 0,88%, S&P 500 -0,71%, Nasdaq -0,55%.

Nuovi sviluppi della battaglia dei media. Fox (-4,1%) ha rilanciato la sua offerta per il controllo di Sky, la concorrente Comcast.

SOFFRONO LE MATERIE PRIME: BRENT IERI -6,9%

Sul mercato ha pesato il tonfo del settore energia (-2,2%), colpito dall’improvvisa discesa del greggio.

La caduta del petrolio, stamane in parziale recupero (Brent +1,5& dopo un tonfo del 6,9%), è un segnale eloquente degli effetti della crisi dei rapporti commerciali che colpisce tutti i prezzi delle materie prime, senza grandi distinzioni tra minerali, derrate agricole e metalli. L’indice Bloomberg che raggruppa le più scambiate, ha chiuso stanotte in ribasso del 2,4%, sui minimi da inizio anno, stamattina risale (+0,8%). Il rame è sui minimi dell’anno. Anche l’oro ha perso ieri l’1%, arrivando sui minimi dei 12 mesi.

TIENE SAIPEM, PROMOSSA DA BERNSTEIN

A Piazza Affari tiene Saipem +0,14% che ha prima azzerato le perdite iniziali per poi portarsi addirittura sui massimi dall’aprile 2017. Bernstein che ha ribadito sul titolo il rating “outperform” e il target price a 6,6 euro. Eni -1,7% ha comunicato l’intenzione di ritirarsi dalla gara per l’acquisto degli asset di Terra Firma

DEBOLI IERI LE BORSE UE. MILANO- 1,6%

Giornata no per i listini europei a partire da Piazza Affari. Milano ha chiuso la seduta in ribasso dell’1,58% a quota 21.708 su scambi per 1,88 miliardi. Hanno ceduto circa l’1,5% anche Madrid, Francoforte e Parigi, mentre Londra ha perso leggermente meno (-1,3%).

TRUMP: EUROPEI “DELINQUENT” SUI CONTRIBUTI NATO

Il vecchio Continente ha accusato l’escalation della guerra commerciale tra Usa e Cina. Intanto Donald Trump, in Europa per il vertice Nato, non ha certo rasserenato gli animi. Al centro degli attacchi del presidente Usa è stata la Germania, a suo dire “prigioniera” della Russia per la sua dipendenza dal gas di Mosca, e “delinquent” (cioè morosa) al pari degli altri partner europei per non aver ancora adeguato, come promesso, i contributi per la difesa al 2% del Pil, obiettivo che, secondo il presidente Usa, va raddoppiato al 4%. Si è parlato della creazione di una forza d’intervento Nato capace di agire entro 30 giorni e composta da 30 battaglioni, 30 navi da guerra e 30 squadriglie.

EURO, IL DIRETTORIO BCE DIVISO SUL PRIMO AUMENTO DEI TASSI

A complicare la marcia dei listini ha contribuito l’andamento dell’euro. La moneta unica è salita sia sul dollaro al picco di 1,1758, che nei confronti di yen e sterlina, rispettivamente a 130,70 e 0,8862, in scia alla notizia che si sono interpretazioni diverse all’interno del board Bce sui possibili tempi di un rialzo dei tassi. Le “colombe” sostengono che l’espressione usata dalla Bce nel comunicato finale dell’ultimo meeting, cioè “through the summer” 2019, sta ad escludere una mossa sui tassi prima della fine dell’estate prossima, mentre i falchi lasciano aperta la possibilità di un rialzo già nel meeting di luglio.

IL TESORO HA COLLOCATO I BOT A 0,337% (-21 PUNTI)

Poco mosso ieri l’obbligazionario alla vigilia dell’asta a medio termine di oggi: il rendimento del Btp 10 anni si è attestato a 2,69% e lo spread con il Bund di 237.70 punti base (+0,3%). Il Tesoro mette all’asta fino 6,5 miliardi di euro in Btp a 3, 7, 15, 20 anni.

Ieri sera sul secondario i rendimenti dei Btp a 3 e 7 anni risultavano appena sotto i massimi 2014 segnati in collocamenti a giugno

Ieri il ministero ha collocato 6 miliardi di euro di Bot a 12 mesi con rendimenti in calo. Il tasso di interesse si è attestato allo 0,337%, in ribasso di 21 punti base rispetto al precedente collocamento. Sostenuta la domanda che ha superato i 12 miliardi con un rapporto di copertura pari a 2,01.

FRENA LA SCUDERIA AGNELLI DOPO IL BOOM RONALDO

Debole ieri l’automotive europeo, prima vittima delle tensioni commerciali. A Piazza Affari Fiat Chrysler ha lasciato sul terreno il 3,5%: Equita Sim ha confermato la raccomandazione “hold” e il prezzo obiettivo a 21,8 euro. Il ribasso non è certo legato alla notizia che una sigla sindacale, l’Unione di base dello stabilimento di Melfi, ha proclamato uno sciopero di due giorni per protestare contro l’acquisto di Cristiano Ronaldo da parte della Juventus. Il titolo del club bianconero ha intanto lasciato sul terreno il 5,18% in omaggio alla regola del “sell on news”. In frenata anche la capogruppo Exor (-5,18%).

In forte ribasso anche Cnh Industrial (-4,55%), ma qui Cr7 non ha alcuna responsabilità: JP Morgan ha tagliato il target price del titolo.

NPN, LA BCE SPOSA LA LINEA MORBIDA

Giornata no per il settore bancario nonostante una buona notizia in arrivo da Francoforte. La Vigilanza bancaria della Bce ha scelto la linea soft nel processo per la progressiva riduzione dello stock dei crediti deteriorati (Npl) delle banche europee. La Bce fisserà aspettative “specifiche per ciascuna banca per la copertura degli Npl”, che si baseranno sugli attuali livelli dei crediti in default e sui principali dati finanziari “in modo coerente” per gruppi di banche con simili caratteristiche. È quanto si legge in una nota di Francoforte. In prospettiva, ma no nell’immediato, è previsto un percorso di convergenza tra il trattamento delle consistenze dei vecchi Npl e lo stock dei nuovi crediti deteriorati.

BANCHE DEBOLI, SALE LA TENSIONE IN CARIGE

La notizia non ha frenato le vendite: l’indice di settore è arretrato dell’1,75%. Male Intesa (-2%), Unicredit (-1,85%) e Mediobanca (-1,69%). Perde colpi anche Banco Bpm, in attesa dell’esisto dell’asta sui non performing loans: l’istituto guidato da Giuseppe Castagna, secondo fonti interne, è pronto a cedere tutti i 9,5 miliardi di Npl e il 100% della piattaforma a fronte di una valutazione adeguata. L’ammontare minimo del range indicativo, ovvero i 3,5 miliardi residuali del piano di smaltimento annunciato, verrebbe venduto senza bisogno di toccare la piattaforma. E’ probabile, indicano le fonti, che Banco Bpm intenda cedere la piattaforma soltanto in presenza di offerte per almeno 5 miliardi di Npl.

In controtendenza Banca Carige (+2,5%) sull’onda della richiesta, dopo la recente ondata di dimissioni, di un’assemblea da parte del socio Raffaele Mincione. Il finanziere, che può salire fino al 9,9%, e potrebbe raccogliere attorno a sé il consenso del 20% del capitale, punta a superare Malacalza per lavorare poi a una fusione con un altro istituto di credito del Nord. Ma Vittorio Malacalza ha annunciato le sue dimissioni dal Cda della Banca.

Nel gestito arretra Banca Generali (-1,8%). All’indomani della presentazione dei dati sulla raccolta, Kepler Cheuvreux ha tagliato il target price portandolo da 29 a 28, ma confermato la raccomandazione Buy.

In terreno positivo nel paniere principale Leonardo (+0,4%), che ha firmato una lettera d’intenti con l’azienda polacca Polska Grupa Zbrojeniowa (Pgz) per collaborare al programma Aw249, l’unico nuovo elicottero da combattimento attualmente in sviluppo a livello internazionale, con l’obiettivo di soddisfare uno specifico requisito dell’Esercito polacco.

AIM, DEBUTTO RECORD PER LE MOTO ELETTRICHE

Debutto record per Askoll Eva (+31,14%), società che progetta, sviluppa e produce veicoli elettrici a due ruote. Si tratta della sedicesima matricola dell’anno per il listino che conta attualmente 105 titoli

Somec (+3%) sale a 18,54 euro, ai massimi dalla quotazione (debutto lo scorso 14 maggio). La società è uno dei principali operatori mondiali nell’ambito della progettazione, produzione e installazione di involucri vetrati e di aree catering per navi da crociera.

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