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Piazza Affari sempre leader: Azimut boom, Fca ancora su

La chiusura di Wall Street rende poco mosse le Borse europee, tra le quali spicca però ancora una volta Piazza Affari (+0,5%) grazie all’exploit a due cifre di Azimut e alle buone perfomance di Saipem, Fca e Banca Generali – Vendite su Buzzi, Cnh, Recordati e Stm.

Piazza Affari sempre leader: Azimut boom, Fca ancora su

Piazza Affari prosegue il suo rally e chiude anche oggi in rialzo dello 0,49%, 23.543 punti, miglior piazza europea, sorretta dalle positive previsioni economiche dell’Ocse, dal boom di Azimut, +12,76%, dall’inarrestabile Fca, 2,14%. Talmente forte che, nel pomeriggio, Sergio Marchionne, dal salone dell’auto di Detroit, assicura “non abbiamo più bisogno di un partner”. La febbre da acquisti su Fca? È solo un “adeguamento della valutazione del titolo al raggiungimento dei target” del piano industriale al 2018, perché “ci sono metodi più facili per farci la corte”. Bene anche Saipem +2,42%; Banca Generali +1,71%; Leonardo +1,38%.

In assenza della bussola di Wall Street, chiusa per il Martin Luther King day, gli altri listini del Vecchio Continente restano sottotono. Madrid, +0,05%, Parigi -0,13, Francoforte -0,34%; Londra, -0,12%.

L’euro continua ad apprezzarsi sul dollaro e il cross sale a 1,226. La debolezza del biglietto verde favorisce l’oro, scambiato a più di 1340 dollari l’oncia. Positivo il petrolio, con il Brent che gira intorno ai 70 dollari al barile.

Spread in leggera crescita. Il differenziale fra decennale italiano e tedesco si allarga a 140.80 punti base, con il rendimento del Btp 10 anni che torna al 2%. Nel mese di novembre il leading indicator Ocse, che anticipa i punti di svolta dell’attività economica per la tendenza dei prossimi sei/nove mesi, segnala per l‘Italia un nuovo lieve incremento nello slancio della crescita. Una condizione che il Belpaese condivide solo con la Germania. Inoltre a novembre il debito pubblico risulta in calo di 14,7 miliardi rispetto a ottobre. Incombe però la scadenza elettorale. Per Dbrs, non ci sarà il terremoto dopo il 4 marzo, ma probabilmente un governo di coalizione e venerdì, la società di rating canadese, ha confermato il proprio giudizio sul merito di credito italiano a BBB (high), con trend stabile. Per Moody’s però le elezioni tricolori sono un’incognita che pesa su tutta l’eurozona.

La Borsa in ogni caso prosegue il suo ottimo cammino. Azimut festeggia conti e utili che potranno consentire la proposta di un dividendo di 2 euro per azione, doppio rispetto alle previsioni. Gli energetici, guidati da Saipem, salgono con il petrolio (Eni +1,36%). Le banche più importati risultano poco mosse, ma fuori dal paniere principale Carige, +7,32%, recupera un po’ del terreno perduto.

Le vendite si concentrano su Cnh, -1,14%, oggetto di prese di profitto, dopo i massimi raggiunti nelle scorse sedute. In calo Recordati -1,24%; Buzzi -1,16%; Stm -1%; Telecom -0,67%.

Saras cede l’8,99% dopo le bocciature di alcuni analisti.

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