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Piazza Affari scommette sulla Fed e torna a correre dribblando la Scozia

Scatto per il Ftse Mib (+1,55%) e Borse europee nel complesso positive: Parigi +0,49%, Francoforte +0,3%, Madrid +1,01%. Soffre solo Londra (-0,17%) alla vigilia del voto sull’indipendenza in Scozia di domani.

Mentre la Regina rinvia di un giorno ( a venerdì) il ballo di Balmoral, la sua residenza scozzese, per permettere ai suoi collaboratori di poter andare alle urne in tutta calma, Edimburgo registra un tasso di disoccupazione al 6% meglio del dato complessivo del Regno Unito che si ferma al 6,2%. Nel dibattito sul referendum il dato è stato utilizzato da entrambi gli schieramenti con tesi opposte. 

Per John Swinney, ministro della Finanza nel governo di Edimburgo, si tratta del segno che la Scozia sta facendo meglio del Regno Unito e che con la secessione potrebbe diventare ancora più ricca. Mentre secondo il vice ministro al Tesoro britannico, Danny Alexander, “è una forte dimostrazione di come le due nazioni stiano meglio insieme”. Intanto il premier David Cameron ha ribadito che non intende dimettersi nel caso in cui la Scozia dovesse conquistare l’indipendenza.

I mercati guardano alla riunione della Fed di questa sera e alla successiva conferenza stampa del presidente Janet Yellen. Il dato sull’inflazione Usa pubblicato oggi che è risultato sotto le stime (-0,2% a luglio, primo calo dall’aprile 2013) ha disteso le tensioni e indotto a pensare che la Fed potrebbe abbandonare una politica aggressiva in relazione all’aumento dei tassi di interesse. 

Negli ultimi tempi, il mercato era sempre più nervoso sull’ipotesi che il ritorno a una politica monetaria più restrittiva potesse verificarsi più velocemente delle attese sulla scia del recupero dell’economia. Intanto Moody’s ha sottolineato che l’outlook sul rating Aaa degli Stati Uniti resta stabile grazie alla diversificata economia, la crescita e lo status del dollaro e dei Treasury come asset di riserva globale.

Il cambio euro dollaro scambia poco mosso a 1,2958, il petrolio Wti cede lo 0,54% 94,37 dollari al barile. Wall Street ha aperto debole ma alla chiusura dell’Europa si mantiene in territorio positivo. Occhi sul DuPont dove l’investitore attivista Nelson Pelts, punta allo spin-off.

Dalla Cina è poi arrivata la notizia di nuovi stimoli all’economia decisi dalla Banca centrale cinese. Ieri la banca ha fornito liquidità per 500 miliardi di yuan (circa 81 miliardi di dollari) alle prime cinque banche del paese: Industrial & Commercial Bank of China, Agricultural Bank of China, China Construction Bank Corp, Bank of China e Bank of Communications.

A Piazza Affari è giornata di rialzi: Wdf brilla su tutti e guadagna il 4,75% sull’attesa di un’accelerazione nelle operazioni straordinarie dopo l’uscita dell’amministratore delegato José Maria Palencia. Seguono Ubi Banca (+3,87%), Cnh Industrial (+3,63%), Azimut (+3,63%), Banco Popolare (+3,08%).

Bene anche Mediobanca che corre (+2,71%) dopo il ritorno al dividendo. Giornata in generale positiva per le banche in attesa domani dell’avvio del programma Ltro da parete della Bce. Unicredit +2,09%, Intesa +2,16%, Bpm +2,77%, Mps +0,65%. Lo spread Btp bund viaggia in lieve calo a 137 punti base. In fondo al Ftse Mib ruzzola il lusso: Tod’s -0,86%, Moncler -0,74%, Ferragamo -0,71%. Tra i peggiori anche Pirelli (-0,43%) e Terna (-0,15%).

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Categories: Finanza e Mercati