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Piazza Affari rimbalza ma il calvario di Mps (-14,3%) e delle banche italiane continua

Piazza Affari rimbalza (+1,04%) ma molto meno delle principali piazze borsistiche perchè soffre l’attacco speculativo degli hedge a Mps (-14,3%) e alle banche italiane, anche stamane oggetto di incomprensibili vendite a pioggia – In controtendenza balzo all’insù della Ferrari, di Telecom Italia, di Stm, di Cnh, di Yoox e di Banca Ifis.

Piazza Affari rimbalza ma il calvario di Mps (-14,3%) e delle banche italiane continua

ENI E TELECOM SALVANO MILANO DALL’ORSO. CONTINUA IL CALVARIO DI MPS. GIU’ UNICREDIT

Grazie alla performance di Eni ed al balzo in avanti di Telecom Italia Piazza Affari si aggancia al carro della ripresa dei listini innescato in mattinata dalla tenuta del pil cinese e dai prezzi in rialzo del greggio.

Al termine di una seduta in cui non è mancata la volatilità, Milano sale dell’1,04%, con un distacco comunque sensibile rispetto a Parigi +1,97%, Francoforte +1,50% e Londra+1,68. Solo Madrid +1,01% chiude sotto Milano, ma sulla Borsa spagnola non doveva cancellare, a differenza del Bel Paese, il martedì nero delle banche. Il calvario del credito, d’altronde, non è certo finito.

Tiene il mercato dei titoli di Stato a due giorni dal direttorio della Bce: il tasso del Btp decennale è stabile in area 1,57%, lo spread sul Bund si stringe a 108 pb da 109 di ieri. Rimbalzano a metà seduta, seppur con cautela, i listini Usa: Dow Jones +0,21%, S&P500 +0,38%, Nasdaq +0,21%.

Tornando a Piazza Affari, il mercato ha reagito con violente vendite alle richieste di precisazioni sui crediti deteriorati di un gruppo di banche. Gli istituti più colpiti sono stati ancora Monte Paschi -14,3%, dopo esser stato sospeso a lungo per eccesso di ribasso, e Carige -11%.

In netto ribasso anche altri istituti che hanno ricevuto la richiesta di chiarimenti da Francoforte: Unicredit, finita in calo del 3,4%, Banco Popolare -6,3%. Chiude invece in terreno positivo Banca Popolare di Milano +0,4%. Banca Popolare dell’Emilia -0,4%.

Nessuna richiesta è stata inviata a Intesa +1%, e a Mediobanca, in progresso del 2%. Da rilevare il forte rialzo di Banca Ifis +4,6%: il bilancio 2015 si è  chiuso con un utile netto di 162 milioni di euro, in crescita del 69%.

A sostenere l’indice è stato il rialzo di Telecom Italia, galvanizzata dall’aria di M&A attorno al titolo. Ieri l’ad di Vivendi, Guy de Puyfontaine, ha ribadito in Parlamento la volontà di puntare su un ivestimento di lungo periodo nell’ambito della strategia di creare un player mondiale, pronto a cogliere anche le opportunità che si creeranno con Mediaset.

In salita anche Eni +1,3%, promossa a Buy dal broker canadese Canaccord e sostenuta dal rialzo del Brent è in rialzo (+2,4% a 29,2 dollari). Tenaris +3,1%, invariata Saipem. Fra le assicurazioni UnipolSai ha perso l’1,7%, penalizzata dal downgrade di Goldman Sachs, che ha tagliato il giudizio a Neutral da Buy.

Fiat Chrysler ha messo a segno un rialzo del 2,5%. Torna a ruggire il motore Ferrari +8,5%. In ripresa anche Finmeccanica +2,2% e StM +4%. Nel lusso brilla invece Yoox +4,3% Ferragamo, declassata da Ubs a Sell, perde l’1%.  

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