Borse europee in recupero dopo lo scivolone di ieri. Piazza Affari avanza dell’1,35%, con l’indice Ftse Mib di nuovo sopra quota 22 mila in attesa delle indicazioni in arrivo dalla riunione del Consiglio dei ministri.
Su anche gli altri listini: salgono Parigi (+1,1%) e Francoforte (+1,3%). Londra +0,95%. Madrid +1.04%.
In ascesa l’euro nel giorno della riunione dei premier europei sull’immigrazione. Il dollaro, ai minimi da sette sedute su un paniere di valute, tratta nei confronti della moneta unica a 1,4756.
Lo spread è stabile a 109 punti base. Il rendimento del decennale è pari all’1,64%.
Fra i settori migliori in Europa figurano Tech (Stoxx del settore +1,6%) e Automotive (+1,5%).
StM, che ieri ha perso l’1,5%, sale del 3,4%, insieme all’olandese Asml, in rialzo del 3,5%. Asml è il gruppo leader in Europa nei macchinari per stampare chip. All’origine del recupero l’ipotesi che, a questi prezzi la società possa entrare nel mirino di alcuni Big, tipo Fairchild.
Tra le banche, Unicredit sale dello 0,6% in attesa del consiglio di amministrazione di oggi dedicato alla vicenda Palenzona. Sul tavolo del Cda arriverà sia una lettera dell’organismo di vigilanza sull’inchiesta nella quale è coinvolto Palenzona insieme ad altri dirigenti sia una memoria nella quale il vice presidente fornirà la propria versione della vicenda.
Intesa +1%, MontePaschi +0,3%. Positive le Popolari: Banco Popolare +1,4%, Pop.Emilia +1,7%. Rialzi per assicurazioni e società del risparmio gestito: Generali +1,3%, UnipolSai +1,9%, Mediolanum e Azimut +1%.
Tra i temi positivi spicca la corsa di Saras (+10,5%), spinta da previsioni molto lusinghiere sull’ebitda di qui al 2019 presenti nel piano industriale. Enel avanza dell’1,3%, Eni +1,1%. Mediaset guadagna l’1,4%. Positiva anche Fiat Chrysler (+2%), mentre Exor guadagna l’1%.
Il caso negativo più clamoroso della mattinata riguarda Fincantieri, che perde il 12% dopo che la sua controllata norvegese Vard ha emesso un allarme sugli utili del terzo trimestre e dell’esercizio 2015 a causa di difficoltà in Brasile. Un comunicato ricorda che Fincantieri possiede il 55,6% di Vard, che rappresenta inoltre il 27,5% dei ricavi consolidati del gruppo. Il mercato teme un aumento di capitale per Fincantieri.
Non meno inquietante il tonfo di Ferragamo (-5,1%) trascinata all’ingiù dai risultati deludenti di Burberry, che a Londra precipita del 9%. Poco mossi gli altri titoli italiani del lusso: Yoox +1,1%, Moncler oggi contiene la caduta allo 0,4%, Luxottica -0,2%.