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Piazza Affari rimbalza e Pirelli vola: banche e lusso ok

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L’ultima seduta della settimana è positiva per l’azionario e per l’obbligazionario italiano, in attesa del verdetto sul debito sovrano di Standard & Poor’s, fra poco, a mercati fermi. 

Piazza Affari chiude in rialzo dell’1,09%, in sintonia con Francoforte +0,84%, Parigi +1,2%, Madrid +1,42% e Londra +1,27%. Nonostante per le strade imperversi la bufera Covid e nelle stanze governative si valutino nuove restrizioni, a incoraggiare gli acquisti sui listini europei sono stati i dati di ottobre sul manifatturiero nella zona euro e alcune trimestrali. Il Pmi dell’eurozona è salito oltre le attese a 54,4 punti, mentre quello tedesco ha toccato 58 punti, dopo i 56,4 di settembre e contro stime di un ribasso a 55. A dare sprint ai titoli hanno contribuito poi trimestrali importanti come quella di Barclays per i bancari, Daimler e Renault per i settore auto.

Più incerto al momento è il passo di Wall Street. In particolare il Nasdaq e il Dow Jones sono leggermente in calo, all’indomani dell’ultimo confronto pre elettorale fra Donald Trump e Joe Biden, mentre si registra un record di 47 milioni di americani che hanno già votato, eclissando il voto anticipato totale delle elezioni 2016. Crolla il produttore di chip Intel dopo aver riportato un calo dei margini. Nulla frena invece il rally di Mattel, perché tutti vanno pazzi per la bambola Barbie, che consente di sognare shopping e vacanze anche in questo periodo. Pare infatti che i rivenditori di giocattoli si siano affrettati a rifornire i loro scaffali per la crescita della domanda da parte dei bambini bloccati a casa per la pandemia.  In ambito macroeconomico l’attività manifatturiera statunitense è leggermente migliorata a ottobre (53,3 punti da 53,2 della lettura finale di settembre, ma meno delle stime (53,7).

In questa cornice l’euro è in lieve progresso sul dollaro, con il cambio intorno a 1,184. Poco mossi oro e petrolio. Lo spot gold tratta in lieve ribasso a 1901,4 dollari l’oncia. Il Brent è sulla parità a  lo 0,5% a 42,42 dollari al barile.

I prezzi dei titoli di Stato americani sono in calo per il settimo giorno consecutivo, grazie all’ottimismo su un possibile accordo sul quinto piano di aiuti economici a famiglie e imprese statunitensi, dopo che la speaker della Camera, la democratica Nancy Pelosi, ha detto che un’intesa “è vicina”, anche se “ci vorrà del tempo” per scrivere e approvare una proposta di legge.

Gli acquisti premiano anche i Btp: lo spread fra decennale italiano e tedesco scende a 134 punti base (-1,03%) e il tasso del benchmark tricolore ritocca al ribasso a +0,77%. Gli investitori evidentemente non temono l’imminente decisione di S&P sul rating del Belpaese, attualmente BBB, due gradini sopra l’investment grade. Certo il quadro Covid non è incoraggiante, con i nuovi contagi che superano i 19mila e la Campania che annuncia un lockdown di 30-40 giorni e chiede una chiusura nazionale.

Un clima difficile, che forse si è fatto sentire nel finale della seduta, senza però azzopparla completamente.

In Piazza Affari la blue chip migliore del giorno è Pirelli, +8,64%, grazie alla promozione a “buy” da parte di Equita e dopo la trimestrale sopra le attese della concorrente Michelin che ieri sera ha alzato la guidance sull’anno.

Pioggia di acquisti anche su Moncler +4,4%, premiata per le vendite trimestrali superiori alle attese e i segnali “incoraggianti” visti ad ottobre. Scende invece a Parigi Kering, dopo la performance deludente del suo marchio di punta Gucci.

In evidenza Exor +2,53%. Fra le banche si afferma ancora Banco Bpm, +2%. In spolvero Unicredit +1,94%. Bene titoli industriali come Leonardo +2,27% e Cnh +1,85%. Utility in rialzo: Italgas +1,98%; Snam +1,97%; A2a +1,71%; Enel +1,6%.

Le vendite penalizzano  Diasorin -2,39%, Unipol -2,34%, Telecom -1,64%. 

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