La spinta nipponica regala alle Borse un finale di settimana positivo. Questa mattina i listini europei si sono svegliati con la mossa a sorpresa della Bank of Japan che ha portato i tassi di interesse, quelli sui depositi delle banche, al -0,1%. Una decisione seguita a dati sulla produzione industriale e sull’inflazione non positivi per l’economia giapponese. Tokyo ha così chiuso in rialzo del 2,8%, seguito dalle Borse asiatiche: Shanghai +3% e Shenzen +3,71%.
Anche in Europa i listini hanno beneficiato dell’iniziativa di Kuroda che ha permesso (per ora) di lasciarsi alle spalle i timori che avevano affossato il giorno prima i corsi azionari: il Ftse Mib ha chiuso con un guadagno del 2,57%, Parigi +2,19%, Londra +2,56% e Francoforte +1,64%.
Il sentiment è rafforzato dall’andamento del petrolio che sembra riprendere quota. Dopo la fiammata dovuta ai rumors, smentiti su un possibile taglio della produzione, il petrolio Wti si mantiene in rialzo a +0,81% a 33,51 dollari al barile. Più vivace il Brent che segna +1,89% a 34,53 dollari al barile.
In questo scenario anche la delusione del Pil Usa arrivata nel pomeriggio è servita per dare benzina alle Borse che sperano ora in un freno ai rialzi della Fed.
La stima preliminare della crescita americana nel quarto trimestre si è attestata a +0,7% sotto le attese. Così come ha deluso l’indice della fiducia dei consumatori (Università del Michigan) scesa a gennaio a 92 punti dai 93,3 del mese precedente e sotto le stime degli analisti che si aspettavano 93 punti. L’indice Pmi di Chicago è balzato invece a gennaio a 55,6 punti dai 42,89 di dicembre, tornando in modo netto sopra i 50 punti, soglia che indica l’espansione economica.
Il Dow Jones alla chiusura dell’Europa sale dell’1,46% e l’S&P500 dell’1,16%. Il cambio euro dollaro cede l’1,02% a 1,0828.
A Piazza Affari il rimbalzo è trainato dai titoli bancari: tra i migliori titoli del Ftse Mib infatti si mettono in evidenza Banco Popolare +9,23%, Bpm +7,44%, sugli scudi anche per l’attesa del risiko con i contatti tra le due banche che stanno entrando in fase avanzata. Bene anche Unipo +5,56% e Bper +5,16%. Intesa +4,14%, Unicredit +0,68%, Bmps +1,22% si riprende dai cali della mattinata. In controtendenza Ubi che cede lo 0,92%. Miglior titolo sul Ftse Mib sono però i diritti dell’aumento Saipem che balzano del 23,4%.
Sono solo tre le blue chip in rosso, oltrea Ubi le vendite colpiscono Stm -1,31% e Fca -0,7%. Cnh sale del 3,33% dopo i conti. Bene anche Luxottica +4,26% dopo i risultati che hanno registrato vendite record per il 2015. Il aptron dell’azienda di occhiali, Leonardo Del Vecchio, tra i maggiori azionisti delle Generali (+2,99%) ha commentato l’uscita del ceo Greco smentendo i presunti contrasti con i soci. Bene anche Ferragamo +3,56% sul fatturato migliore delle attese.