BANCHE AL GALOPPO, PIAZZA AFFARI VOLA OLTRE I MASSIMI
INDUSTRIA USA ALLA RISCOSSA. 0RO A UN PASSO DA 1.800
Le Borse europee rimbalzano in modo corale dopo le pesanti perdite della scorsa settimana. A Milano l’indice Ftse Mib sale del 2,72% a quota 15506. Londra +1,38%, Parigi mette asegno un balzo del 2,5% %, Francoforte +1,58%. Ad accentuare la spinta al rialzo è stata la pubblicazione dei dati sull’indice ISM manifatturiero Usa (51,1) decisamente superiori alle attese.
La notizia, di conseguenza, ha contribuito a rompere una resistenza tecnica importante a 15.370 punti, un fattore tecnico che ha innescato un’ulteriore spinta al rialzo. Una nota di cautela arriva, al solito dalle agenzie di rating. La ricapitalizzazione delle banche spagnole probabilmente non sarà sufficiente, si legge nel Credit Outlook di Moody’s. Nel documento si evidenzia che l’ammontare delle ricapitalizzazioni reso noto da Madrid è inferiore alle stime dell’agenzia sulle necessità di capitali per le banche spagnole al fine di mantenere la stabilità in un quadro di “scenari avversi e particolarmente negativi”.
A Wall Street, intanto, i listini I mercati hanno reagito positivamente ai dati macro, nonostante la flessione del dato sulla spesa edilizia di agosto, che però non ha scosso più di tanto i mercati: Dow Jones + 1,15%, s&P +0,98%, Nasdaq +0,65%. In grande evidenza Goldman Sachs +4%: la rivista Barron’s ha detto che l’azione salirà del 25% entro un anno
Petrolio in rialzo a 92,5 dollari al barile (+0,3%).
Dollaro in ribasso contro l’euro, il cross euro-dollar è fissato a 1,2903 da 1,2929 della chiusura di venerdì sera (+0,3%).
L’oro è ai massimi da inizio anno a quota 1791 dollari l’oncia.
Lo spread Bund Btp scende di cinque punti base a 357 punti base.
A brillare sul palcoscenico di Piazza Affari sono Finmeccanica + 3,8% e le banche. La holding della difesa gruppo ha ricevuto, da una cordata capeggiata dal Fondo strategico italiano, una seconda offerta per la controllata Ansaldo Energia, oltre a quella della tedesca Siemens. AnsaldoSts sale dell’1,8%. La Cdp, il soggetto che controlla il FSI, si è limitato al “no comment”.
Il report di Mediobanca ha dato la spinta. Il mercato ha fatto il resto. Volano le banche italiane dopo che l’analisi di Mediobanca securities sottolinea che saranno loro a guadagnare di più dall’eventuale salvataggio delle aziende di credito spagnole. Gli analisti della branch londinese di piazzetta Cuccia furono i primi a lanciare l’allarme sul credito del Bel Paese nel febbraio 2011, segnalazione che valse loro il premio di Bloomberg.
Unicredit +3,34% è tra i titoli preferiti assieme a Banca Popolare di Milano +4,28%. La stessa Unicredit ha sfruttato una finestra favorevole per riaprire il bond triennale (settembre 2015) lanciato un mese fa; la banca ha collocato titoli di debito per 350 milioni di euro a fronte di un importo iniziale previsto per soli 250 milioni, con un premio sul midswap di 310 punti, con uno sconto sensibile rispetto al prezzo pagato da UniCredit nel momento del lancio (4 settembre), quando ha riconosciuto un premio di ben 390 punti base.
Guardando alle altre banche, Ubi sale del 4,32%, Banco Popolare +4,52%, Intesa +4,4%. Anche Generali sale del 4,29%.
Fiat Industrial +4,67%. Nel finale si risveglia Fiat +2,31% nonostante i deeludenti dati sul mercato auto francese di settembre.
Buon rialzo di Diasorin che avanza del 2,14%.
Buzzi +3,4%, Italcementi +1,3%.
Infine, buon rialzo di Camfin +6% sulle indiscrezioni secondo cui Andrea Bonomi, il finanziere a capo del fondo Investindustrial, potrebbe acquistare una quota. Pirelli +1,1%.
Ben intonati gli energetici al traino di Eni +1,88%. Sale Saipem +1,36%, mentre Trevi Fin. +5%, rimbalza dopo aver chiuso la settimana con un calo del 10%. Saras +4% risale sopra la soglia di 1 euro grazie alla tenuta dei margini di raffinazione. In coda alle blue chip Snam (+0,6%), Parmalat (+0,9%) e Telecom Italia (+1,2%). Tra gli altri titoli, ancora una fiammata per Rosss (+20%) grazie agli ordini record per gli scaffali antisismici per l’industria casearia, e Rcs (+12,9%); balzo anche per le Edison risparmio (+3,6%) dopo la vittoria nell’arbitrato libico contro Eni.