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Piazza Affari recupera nel finale (+0,2%) sulla scia di Mps e delle banche

La Borsa di Milano cambia direzione sul finale e chiude in positivo (+0,2%) come Londra e Francoforte – Boom di Mps che guadagna più del 6% – bene anche Bper, Buzzi, Azimut e Snam – In flessione Tenaris – Attesa per l’esito dell’Ecofin sulla Grecia.

Piazza Affari recupera nel finale (+0,2%) sulla scia di Mps e delle banche

Sul finale di seduta i mercati europei annullano le perdite in una giornata di prese di beneficio e di attesa per l’evoluzione della situazione greca. L’Eurogruppo è iniziato nel pomeriggio. All’arrivo al palazzo del Consiglio europeo a Bruxelles, Jeroen Dijsselbloem ha commentato: ”Non devo dirvi ovviamente che è alquanto complicato, ci vorrà del tempo ma c’è ancora posto per un certo ottimismo. Ma è difficile, come ben sapete”. Atene cede lo 0,27% con il comparto bancario contrastato. Fermi i titoli di Stato con il decennale che rende il 9,5%. Lo spread Btp-bund chiude in discesa a 119 punti base.

Milano chiude a +0,24%, Londra +0,38%, Francoforte +0,44% mentre Madrid cede lo 0,29% e il Cac40 si ferma in leggero rosso a -0,05%. A Parigi forti vendite sul colosso nucleare pubblico Areva che, secondo quanto anticipa il quotidiano francese Le Figaro, chiuderà l’esercizio 2014 con una perdita record di circa 4 miliardi di euro, registrando diverse centinaia di milioni in oneri e svalutazioni di asset.

I listini europei hanno beneficiato oggi  del dato sull’indice Pmi Composite di Markit elaborato sulla base delle aspettative dei direttori degli acquisti delle aziende industriali e dei servizi della zona euro che è salito a febbraio a 53,5 da 52,6 di gennaio, sopra il consensus che si aspettava 53. Sempre a febbraio (stime preliminari) l’indice Pmi manifatturiero dell’Eurozona è salito a 51,1 dai 51 di gennaio, in questo caso però al di sotto delle attese del mercato (51,4). L’indice Pmi dei servizi è salito a 53,9 dai 52,7 di gennaio, superando le attese del mercato (53). Entrambi gli indici segnano comunque  il record da 7 mesi. Guardando alla sola Germania, nel mese di febbraio, l’indice Pmi manifatturiero è rimasto invariato, rispetto a gennaio, a 50,9 e sotto le attese (51,4).

In Italia l’Istat ha segnalato che gli ordini all’industria hanno registrato nel 2014 un aumento dell’1,1%, mentre il fatturato un calo dello 0,3%. Il risultato annuo si deve in entrambi i casi all’incremento della componente estera.

Oltreoceano l’economia Usa manda altri segnali di accelerazione. L’indice Pmi manifatturiero, negli Stati Uniti, nel mese di febbraio è salito a 54,3 punti dai 53,9 di gennaio (dato rivisto dall’iniziale 53,7). Il dato è sopra le attese. Wall Street tuttavia si muove prudente guardando alla Grecia: il Doew Jones sale dello 0,7%, l’S&P500 dello 0,14%. Il petrolio Wti cede lo 0,66% a 50,82 dollari al barile. Il cambio euro dollaro è stabile a 1,1363 (-0,06%).

A Piazza Affari prosegue il rally di Mps +6,73%. Forti gli scambi sulla scia della fiducia mostrata dal colosso assicurativo Axa: l’amministratore delegato di Axa, Frederic de Courtois, socia al 3,7% della banca, ha ribadito in un’intervista che la compagnia è pronta a fare la sua parte nell’aumento di capitale.

Bene nel complesso il comparto delle Popolari con Bper +2,46% e Banco Popolare +1,61%. In evidenza anche Buzzi Unicem +2,17% e Snam +1,82%.

In fondo al ftse Mib perdono l’1,63% Generali e Tenaris, seguiti da Gtech -1,27% e UnipolSai -1,18%. Telecom Italia arretra dell’1,07%. Pesano i risultati 2014, giudicati deludenti ma ancor di più l’orientamento del cda di pagare il dividendo solo per le azioni di risparmio. Una decisione definitiva verrà presa nella riunione del 19 marzo. L’esercizio si è chiuso con ricavi consolidati per 21,6 miliardi (-7,8%). In calo (-7,9%) anche l’ebitda, pari a 8,8 miliardi. Cala, seppur di soli 156 milioni, l’indebitamento pari a 26,6 miliardi.

Il piano strategico 2015-2017 di Telecom Italia prevede investimenti in Italia per circa 10 miliardi di euro, di cui 5 dedicati esclusivamente alla componente innovativa (Ngn, Lte, Cloud Computing, Data Center, Sparkle e Trasformazione). Alla fine del periodo Telecom raggiungerà il 75% della popolazione con fibra ottica e oltre il 95% della popolazione con rete mobile 4G, Sarà quotata la società delle Torri. L’ad Patuano ha poi sgombrato il campo da ipotesi dul dossier Oi. “La mia scrivania è coperta di tutta la documentazione che dobbiamo preparare. Non c’è altro posto e per Oi lo spazio non c’è proprio”. 

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