“Sell in may and go away”, recita il proverbio di Borsa confortato per giunta da studi accademici citati dall’Economist: in 81 Paesi sui 108 monitorati da due studiosi, Ben Jacobsen e Cherry Yi Zhang, a maggio le azioni ha reso meno delle obbligazioni. E la regola, almeno per Tokyo, resta valida. Stamane l’indice Nikkei (-3,4%) è stato investito da massicce vendite, provocate da un nuovo rialzo dello yen a quota 106,1 contro il dollaro, ai massimi da 18 mesi. In una settimana il rialzo della valuta è stato del 4,7%, il più violento dall’ottobre 2008.
A favorire l’avvio Orso sono stati, in realtà, i volumi sottili di una seduta vacanziera: il mercato giapponese, infatti, chiuderà i battenti da stasera a venerdì per la festa della “settimana d’oro”. Fermi oggi anche i listini di Hong Kong, Cina e Singapore. Cresce però la convinzione che il premier giapponese Shinzo Abe intenda annunciare un nuovo piano di stimoli all’economia prima de G7 di fine mese.
Da seguire con attenzione, perciò, la visita del premier nipponico in varie capitali d’Europa, Italia compresa. Resta debole intanto la congiuntura economia anche in Cina: l’indice Pmi rallenta a 50,1(contro una previsione di 50,3), nonostante la forte crescita dei prestiti ad imprese e famiglie (361 miliardi di dollari, il triplo del mese precedente).
L’AGENDA: PMI E QE IN EUROPA, OCCUPAZIONE USA
Dall’Asia emergono dunque segnali d’allarme, ma la ripresa del petrolio e l’atteggiamento morbido delle banche centrali inducono a guardare con un moderato ottimismo alle prospettive degli altri mercati.
Grande attenzione ci sarà in Borsa per le grandi manovre dei Paesi produttori di petrolio in attesa del vertice di inizio giugno. Ad aprile il petrolio ha messo a segno robusti rialzi: il Brent ha guadagnato il 20% (a 48 dollari al barile), che si aggiunge al +10% di marzo. Il Wti americano è salito del 19%, a marzo aveva segnato +13%.
Stamane usciranno i dati Pmi dei principali Paesi dell’Eurozona, Italia compresa. In mattinata intanto la Banca Centrale Europea comunicherà l’ammontare degli acquisti del Qe in aprile, mese in cui i titoli governativi dell’Eurozona hanno segnato la performance peggiore dall’agosto scorso, nonostante l’aumento (da 60 a 80 miliardi) degli interventi: il rendimento del Btp decennale è salito in aprile da 1,22% a 1,50%, quello del Bund da 0,15% a 0,28%. Lo spread è salito da 107 a 122. C’è grande attesa per il discorso che Mario Draghi terrà nel mercato sul tema del “futuro dei mercati finanziari”.
In calendario in serata i dati sull’andamento delle auto in Italia nel mese di aprile. In Usa sarà annunciato l’andamento dell’indice Ism, il polso più attendibile dell’attività manifatturiera a stelle e strisce. Ma il dato più atteso della settimana riguarda l’andamento dell’occupazione (previsto un tasso di senza lavoro al 5%) e dei salari (+2,4% la stima) in uscita venerdì prossimo: sarà il test più probante per valutare l’eventuale frenata dell’economia e, di riflesso le probabilità di un aumento dei tassi nel meeting della Fed del 14-15 giugno.
WARREN BUFFETT DIFENDE LA SUA COCA-COLA: NON FA MALE
Nel week end si è tenuta la tradizionale kermesse dei 40 mila soci di Berkshire Hathaway, ormai per tradizione il punto culminante della stagione dei conti della finanza Usa. Per sette ore Warren Buffett ha risposto alle domande. Il saggio di Omaha, che voterà per Hillary Clinton, ha difeso con vigore la Coca-Cola (di cui ha il 9%) contestando i rischi per diabete ed obesità derivanti dal consumo di bevande gassate e zuccherini. “E’ una tesi pretestuosa – ha detto –, uno sceglie di distribuire le calorie come meglio crede”.
IN ARRIVO I CONTI DI FERRARI, MPS, FINMECCANICA E INTESA
Si apre una nuova settimana intensa per i conti societari. Continua la campagna delle trimestrali Usa: in calendario Pfizer, Halliburton, Motorola, Time Warner. In Europa al cento dell’attenzione i conti delle grandi banche: Hsbc, Bnp Paribas, Société Générale, Credit Suisse e Ubs. Nella prima parte del 2016 i Big europei hanno perso in media il 28% del valore di Borsa.
In Italia in calendario in settimana le trimestrali di Ferrari e Piaggio (oggi), Finmeccanica e MontePaschi (giovedì), Atlantia e Banca Intesa (venerdì). È in programma anche l’assemblea di Tenaris.
AL DEBUTTO TECHNOGYM, PIOGGIA DI DIVIDENDI DALLE SMALL
Ondata di dividendi di società piccole e medie in Piazza Affari. Oggi staccano la cedola Aeroporto di Bologna (0,17 euro), B&C Speakers (0,35 uro), Banca Profilo (0,006 euro), Beni Stabili (0,024 euro), Centrale del Latte Torino ( 0,06 euro), Cofide (0,014 euro), Maire Tecnimont (0,047 euro), MutuiOnLine (0,15 euro),Saes Getters (0,38 ordinarie, 0,396626 risparmio), Save (5421 euro), Vittoria Assicurazioni (0,2 euro), Bio-On (0,150919 euro), Leone Film Group (0,09 euro), e Triboo Media (0,1275 euro). Domani Technogym debutterà in Piazza Affari: il titolo della società di Nerio Alesandri è stato prezzato in sede di Ipo 3,5 euro, attribuendo alla società una valorizzazione pari a 650 milioni di euro, con un flottante di 25% in mano al mercato.
INTESA FA CASSA: CEDUTA SETEFI A ICBPI PER 1,035 MILIARDI
Banca Intesa ha ceduto per 1,935 miliardi il controllo di Setefi all’Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane. Setefi Processing è la piattaforma italiana di processing di Intesa Sanpaolo per l’Europa centro-orientale e opera in nove paesi, tra cui Croazia, Slovenia, Ungheria e Romania.
POPOLARE DI VICENZA IN BORSA, BPM PRONTA PER LE NOZZE
Al centro dell’attenzione ci sarà probabilmente un altro debutto. Oggi infatti Borsa italiana si pronuncerà sull’ammissione in Borsa della Banca Popolare di Vicenza. Sarà necessaria una deroga alla regola del flottante, assai inferiore al 25% previsto dalle norme. Ma la potrebbe considerare flottante la quota in mano ad Atlante, giudicato alla stregua di un Oicr (organismo per la raccolta del risparmio).
L’Ipo della Banca, collocata a 0,10 euro per titolo, ha, come previsto, avuto un esito non esaltante: Atlante è intervenuta per 1,38 miliardi di euro, pari al 92% del capitale. Azionisti e pubblico indistinto hanno sottoscritto il 2,57%, per un controvalore di 38 miliardi circa. Gli investitori istituzionali hanno prenotato il 5,1%. Tra questi spicca Mediobanca, con una richiesta del 5%.
Altro titolo in evidenza è quello di Banca Popolare di Milano. L’assemblea ha nominato sabato il nuovo consiglio di sorveglianza: nuovo presidente è l’economista Nicola Rossi, che è così diventato il nuovo presidente del Cds: “Sulla fusione con il Banco Popolare – ha detto dopo la nomina – il Cds deve rendere un parere consultivo: una prima parte l’ha resa il precedente consiglio, lo finiremo noi. Non anticiperò le conclusioni, e non è un fatto formale”. In assemblea il presidente uscente Piero Giarda ha duramente contestato il merger con il Banco Popolare. “La banca nascente – il suo commento – non ha certo le caratteristiche della coppia dell’anno”.
PRIMO TEST IN BORSA PER FCA-GOOGLE
Primo test sul mercato della prossima alleanza tra Fiat Chrysler e Google per la realizzazione della Google car a guida autonoma. L’accordo, che sarà annunciato in settimana, arriva dopo l’esito negativo dei negoziati tra il colosso di Mountain View e i due Big di Detroit, Ford e Gm. “Rischiavano -ha commentato Mark Fields, ceo di Ford – di far la fine dei produttori degli smartphone Android”, ovvero di esser semplici fornitori senza brand e competenza tecnologica. C’è curiosità per capire quali garanzie sarà riuscito a strappare Sergio Marchionne. Per ora si sa solo che le trattative sono iniziate al Ces di Las Vegas lo scorso gennaio e che la vettura prescelta sarà il minivan Pacifica. Venerdì il titolo ha subito una perdita del 3,2% dopo il report di Bank of America-Merrill Lynch che ha tagliato la raccomandazione a Underperform da Neutral.
PIAZZA AFFARI RIPRESA. MA PERDE ANCORA IL 12,9%
Performance finalmente positiva per Piazza Affari. L’indice FtseMib, che venerdì ha perso l’1,9%, nel mese ha messo a segno un rialzo del 2,6%, riducendo così la perdita da inizio anno a -12,9%. A Piazza Affari le protagoniste del mese di aprile sono state le banche: in particolare Monte Paschi (+31%), Popolare Emilia (+17%) e Mediobanca (+11%). In ribasso Banco Popolare (-6%).
Bene anche i petroliferi, in particolare Eni (+8%) e Saipem (+21%). Da rilevare infine i brillanti rialzi di Mediaset (+13%) e StM (+11%). Male Telecom Italia (-10%).
ALLA BORSA DEL BRASILE L’OSCAR DEL MESE
L’indice EuroStoxx 50 è salito nel mese dell’1,1%. Parigi +1,6%, Francoforte +1,9%. In Usa in ribasso sia il Dow Jones che l’indice S&P 500, entrambi -1,3%. Sul Nasdaq (-2,7%) ha pesato la discesa di Apple. Da segnalare l’ottima performance della Borsa brasiliana: l’indice Bovespa, nel bel mezzo della proceduta di impeachment del presidente Djlma Rousseff, ha guadagnato nel mese il 6%, che diventa +10% in euro grazie alla rivalutazione del real.