PIAZZA AFFARI, NON RIESCE IL RECUPERO
BANCHE DEBOLI, SPREAD ATTORNO A 180 BP
Dopo la caduta Piazza Affari ha tentato, senza successo, la strada del recupero. L’indice Ftse Mib è prima risalito dello 0,58% a quota 20.538, di poco sopra l’altro listino leader della “periferia” europea. Ma alle 12 la Borsa è tornata seppur di poco in terreno negativo: -0,33% a 20,432 punti. Frena anche Madrid +0,44% in avvio, ora giù dello 0,60%.
Più calme le altre Borse, uscita meno malconce dalla frana seguita ai dati del prodotto interno lordo del primo trimestre: Londra-0,30%, Parigi-0,45% e Francoforte -0,64%.
Pesano le indicazioni negative in arrivo dai futures su Wall Street che lasciano prevedere un avvio negativo di Wall Street.
Intanto lo spread tra Btp decennali e omologhi tedeschi, dopo aver terminato ieri la sua corsa al rialzo a quota 180 punti base, oggi cala leggermente a 178 punti con un tasso del decennale, tornato sopra il 3%, che a fine settimana si attesta al 3,05% con un recupero di 5 punti base. Il differenziale Bonos/Bund segna invece 171 punti per un rendimento del 3,03%.
Tra i dati macro spicca l’avanzo della bilancia commerciale: 6,87 miliardi a marzo, frutto però di minori acquisti sull’estero mentre l’export e’ sceso dello 0,8% su mese (+1,2% rispetto a 12 mesi fa). Nel primo trimestre l’aumento e’ stato dello 0,3% sul trimestre. Preoccupa soprattutto il crollo del 25,4% delle importazioni dalla Russia ma anche il -13,9% delle esportazioni Made in Italy nel Paese russo.
Le banche hanno tentato di imboccare la strada del rialzo, dopo tracolli della vigilia.
Intesa -0,09% dopo un avvio negativo. La banca cotinua a pagare l’outlook negativo sull’Italia esploso ieri con i dati del pil. nonostante un primo trimestre, a giudizio degli esperti di Equita (hold e target price a 2,6 euro), di Ubs (buy e target price a 2,75 euro) e di Banca Akros (hold e target price a 2,7 euro), migliore a tutti i livelli, ad eccezione del trading, e con minori accantonamenti e un capitale forte.
Gli analisti di Crédit Suisse (outperform e target price alzato da 2,80 a 2,90 euro) hanno lasciato sostanzialmente invariate le stime 2014-2016 +1% annuo. Si aspettano un utile di 1,2 miliardi quest’anno, di 2,5 miliardi il prossimo e di 3,6 miliardi nel 2016, sostanzialmente in linea con il piano industriale della banca.
In ribasso Unicredit -2%, Mediobanca +0,53%, Monte Paschi -0,05%.
La Popolare dell’Emilia Romagna sale dell’1,10%. L’agenzia S&P ha messo sotto osservazione per un possibile miglioramento il rating sulla solidità patrimoniale dell’istituto. Attualmente il rating è fissato a “BB-” Recupera dopo l’avvio negativo la Popolare di Milano -0.09%. Oggi è l’ultimo giorno di quotazione per i diritti relativi all’aumento di capitale (-12,2% a 0,388 euro).
Banco Popolare +0,08%. Ieri l’istituto ha collocato presso gli investitori istituzionali un prestito obbligazionario senior con scadenza gennaio 2018 per un ammontare di 750 milioni di euro.
Ancora pesante Carige -2,50%.
Generali è in ribasso dello 0,12% a 16,37 euro. Dopo la diffusione dei risultati trimestrali gli analisti di Nomura hanno alzato da 15 euro a 16 euro il prezzo obiettivo sulla compagnia triestina. Gli esperti hanno confermato l’indicazione di ridurre l’esposizione del titolo in portafoglio.
In terreno positivo UnipolSai +2,07% dopo il gradimento del mercato per i conti del trimestre: utile netto (escluse le quote di terzi) di 174 milioni di euro, in aumento rispetto ai 91 milioni ottenuti nello stesso periodo del 2013 (dato post fusione). Il patrimonio netto a fine marzo ammontava a 5,86 miliardi di euro.
Continua la frana del gestito: Banca Generali -2,47% dopo che è venuto meno l’appeal di una vendita da parte della casamadre, smentita nella conference call della compagnia; Mediolanum -1,29%, Azimut -1%.
Ancora in ribasso Mediaset -0,63% dopo il tracollo di giovedì (-8,8%).
Giù Fiat -0,56%. Fa peggio Telecom Italia -1,28%.
Invariata Enel, Eni – 0,27%.
Finmeccanica -1,83%. L’ad uscente Alessandro Pansa riceverà entro 30 giorni un’indennità di 5,45 milioni di euro.
Stm -1,46%. Gli analisti si dividono sulle stime di medio termine che il gruppo ha confermato ieri a New York durante l’investor day. I ricavi sono visti crescere a 2,15-2,25 mld di dollari al 2015 con un margine operativo pari al 10%. Ubs raccomanda sell ritenendo che i target siano troppo ambiziosi, al contrario Kepler Cheuvreux (hold) li ritiene realistici.
Nel lusso brilla Moncler che sale del 4,5%: Chevreux ha alzato il giudizio da Hold a Buy, target price a 14 euro.
Geox +3,7%. Equita ha tolto il titolo dalla lista delle azioni da evitare..