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Piazza Affari, nel primo semestre Safilo continua a vincere e Rcs indossa la maglia nera

E’ stata la regina indiscussa di Piazza Affari nei primi cinque mesi dell’anno e, nonostante le defiance del mese di giugno, alla fine del semestre è riconfermata al top della classifica dei maggiori rialzi. E’ lei: Safilo Group. Il titolo il 28 dicembre del 2012 era scambiato più o meno al prezzo di 6 euro e mezzo. Oggi, a fine semestre (giugno 2013), il suo valore supera i 14 euro e mezzo (con una variazione che supera il 122%).

Una crescita, quella della società di occhialeria di Padova, che negli ultimi 12 mesi ha superato il 260% e non ha subito forti ripercussioni (se non una caduta del titolo che poi si è assestato attorno ai 14 euro) neanche dopo l’annuncio dell’addio dell’ad Roberto Vedovotto. Vedovotto, considerato il vero artefice del rilancio della società, lascerà il prossimo ottobre la guida di Safilo Group e Safilo Spa, rimanendo nel gruppo come consigliere non esecutivo. A sostituirlo come amministratore delegato sarà Luisa Delgado, attualmente consigliere non esecutivo della società.

Sipario del cambio di guardia a parte, il mese di giugno è stato positivo per il gruppo. Prima su tutte la notizia dell’accordo firmato con Fendi: accordo di licenza per il design, la produzione e la distribuzione worldwide di occhiali da sole e montature da vista Fendi, valido fino al 31 dicembre 2022. Secondo colpo di fortuna, un accordo per il design, la produzione e la distribuzione di un’esclusiva capsule collection di occhiali firmati da Marc Newson (in occasione dell’ottantesimo anniversario del celebre designer).

Gli altri titoli vincenti dall’inizio dell’anno sono: Frendy Energy (+93,3%), Neurosoft (+90,93), Rcs Mediagroup Rsp (+89,44%), Dmail Group (+88,59%), Fondiaria Sai Rsp B (+88,53%), Iren (+87,39%), Milano Rsp (+85,6%), Mediaset (+85,55%) e Unipol Prv (+72,19%).

A guidare invece il carro dei cattivi, con il maggiore ribasso da inizio anno (-67,94%), è Rcs Mediagroup. Il titolo, che a fine anno 2012 era a quota 4,3 euro, oggi (fine primo semestre) è scambiato a meno di 1 euro e mezzo. Oggi è stata una giornata decisiva per l’aumento di capitale. Le ultime ore sono state accese da un enorme volume di scambio per quanto riguarda i diritti relativi alla parte ordinaria della ricapitalizzazione: su 108 milioni di diritti quasi la metà (52 milioni, ovvero il 48%) sono passati di mano, mentre i prezzi rimbalzano (+121% a 0,0084 euro) rimanendo però ancora lontani dagli 1,4 euro dello scorso 17 giugno, primo giorno dell’aumento.

Il 2013 è stato per Rcs un anno di grande instabilità e Piazza Affari ha guardato con grande diffidenza alle operazioni del gruppo: il 17 giugno è partito l’aumento di capitale fino a 421 milioni, di cui 400 milioni di azioni ordinarie e 21 milioni di azioni di risparmio. L’operazione è finalizzata a reintegrare il capitale, abbattuto per perdite, a rimborsare parte del debito contratto dalla società qualche anno fa per finanziare l’acquisto delle attività editoriali spagnole di Recoletos e sostenere parte del piano di ristrutturazione e rilancio del gruppo. Le condizioni dell’aumento sono frutto di un faticoso accordo tra i soci riuniti nel patto di sindacato, che finora vincolavano il 58,1% del capitale, le banche finanziatrici e i grandi soci fuori patto.

Nella classifica dei titoli che hanno registrato i maggiori ribassi da inizio anno troviamo, dopo Rcs: Mediacontech (-67,43%), Seat Pagine Gialle (-60,87%), Screen Service (-58,85%), Saipem (-57,53%), Banca Popolare Etruria e Lazio (-54,41%), Antichi Pellettieri (-53,49%), Arena (-50,91%), Telecom Italia Media (-50,46%) e Seat Pagine Gialle Rsp (-44,92%).

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