“Spesso viene detto che esiste un limite all’allentamento della politica monetaria, ma io non sono di quell’opinione”. Così Haruhiko Kuroda, presidente della Banca centrale del Giappone, ha rilanciato stamane la politica ultra-espansiva della BoJ, lasciando intendere che a settembre ci saranno nuovi incentivi monetari nel tentativo, finora vano, di risvegliare i prezzi. Le parole di Kuroda hanno avuto un effetto immediato sulla Borsa (+1,3%) e sullo yen (a 103,57 sul dollaro, +0,35%). Ancora più giù il rendimento dei titoli di Stato. In rialzo anche gli altri listini asiatici, galvanizzati dai dati dell’occupazione Usa. La più vivace è Hong Kong (+1,7%).
Il discorso di Kuroda, il primo dopo Jackson Hole, apre un’altra settimana calda per le banche centrali. In settimana di terrà il meeting della Bce, mentre il governatore della Bank of England illustrerà in Parlamento le prossime mosse post-Brexit. In entrambi i casi i mercati scommettono sul rafforzamento dei rispettivi Qe. Intanto i mercati festeggiano il dato sull’occupazione Usa di venerdì scorso (151 nuovi occupati contro i 180 mila previsti), “ il migliore possibile” secondo il commento di Giuseppe Sersale di Anthilia: abbastanza basso da scoraggiare un rialzo dei tassi Usa il prossimo 21 settembre, a conclusione del meeting del comitato monetario della Fed, ma non così catastrofico da paralizzare le borse.
BLOOMBERG: “DRAGHI ALLUNGHERÀ IL QE”
L’evento clou della settimana sarà senz’altro la riunione del direttorio della Bce. Secondo Bloomberg, Mario Draghi ribadirà la necessità di una politica finanziaria molto “morbida”, a fronte dell’inflazione che resta poco sopra zero e dati macro che si profilano molto deludenti: secondo Ubs la Banca centrale europea dovrà prender atto che la crescita dell’Eurozona nel 2016 non supererà l’1,5% per poi addirittura rallentare all’1,3-1,4% l’anno prossimo. Di fronte a questi dati l’80% degli economisti del panel di Bloomberg scommette che giovedì l’istituto di Francoforte annuncerà quantomeno l’allungamento di sei mesi del Qe, al settembre 2017, oltre l’obiettivo dei 1.700 miliardi di acquisti già in cantiere. Altri, vedi la stessa Ubs, sono più scettici, vista la forte opposizione di banche ed assicurazioni del nord Europa.
WALL STREET CHIUSA, BATOSTA ELETTORALE PER LA MERKEL
A favorire un’apertura positiva è anche la vacanza di Wall Street, ferma per il Labor day. Le emozioni non mancheranno a partire da martedì, in occasione del primo duello diretto tra i due candidati alla presidenza Usa. Oggi le Borse europee si misureranno inoltre con la sconfitta elettorale di Angela Merkel in Pomerania, prevista ma comunque clamorosa.
Aria di grandi movimenti anche sul fronte del petrolio dopo le aperture di Vladimir Putin, grande protagonista al G20, nonostante i tanti fronti aperti, dall’Ucraina alle accuse di hackeraggio ai danni di Hillary Clinton. Il presidente spinge per un accordo tra Opec e Russia, che insieme rappresentano la metà della produzione di petrolio mondiale, per congelare l’offerta grazie anche ad una soluzione per la posizione dell’Iran. “Sarebbe giusto trovare una sorta di compromesso – ha detto Putin in un’intervista – All’Iran, liberato pochi mesi fa dalle sanzioni internazionali, dovrebbe essere consentito di continuare ad aumentare la produzione finché non tornerà a regime”. L’appuntamento ora è per fine settembre quando ad Algeri si incontreranno i principali produttori mondiali Opec e non Opec.
SUL G20 PESA L’OMBRA DI TRUMP: MOZIONE ANTI-PROTEZIONISMO
Donald Trump, pur senza mai essere nominato, è stato il convitato di pietra del G20 di Hangzhou. La minaccia principale che incombe sull’economia globale, è stato il coro unanime, è l’avanzata del protezionismo, cioè la “medicina” suggerita dal candidato repubblicano alla Casa Bianca. Su questo, a parole, sono tutti d’accordo, a partire da Xi Jingping e Barack Obama. Ma, ammonisce il segretario generale dell’Ocse Angel Gurria, dal 2008 ad oggi sono state approvate in giro per il mondo ben 1.400 provvedimenti che limitano gli scambi.
Duro l’atteggiamento dei Grandi verso la Gran Bretagna dopo la Brexit: Obama ha smentito qualsiasi asse privilegiato con Londra. Il Giappone ha fatto sapere che, in assenza di accordi con la Ue, sposterà i suo investimenti nel Regno Unito verso il Continente.
Altri appuntamenti della settimana:
– l’uscita del Beige Book (mercoledì), la mappa più fedele dello stato di salute dell’economia a stelle e strisce;
– la pubblicazione dei dati sul Pmi servizi dell’eurozona, sulla produzione industriale di Francia e Germania e sul Pil dell’Eurozona con le vendite al dettaglio;
– venerdì uscirà il supplemento al Bollettino Economico della Banca d’Italia.
APPLE LANCIA IPHONE 7 PER DIMENTICARE LA MULTA
Sarà di nuovo la settimana di Apple. Ma stavolta non c’entra Margrethe Verstagen, la Commissaria Ue che ha inflitto la storica multa alla Mela. Mercoledì sera i riflettori di San Francisco torneranno ad accendersi per illuminare l’ultimo nato della fattoria creata da Seve Jobs: va in scena la presentazione di iPhone 7, lo smartphone cui Tim Cook ha affidato la missione di invertire la frenata delle vendite accusate negli ultimi due trimestri, con un’attenzione particolare alla Cina, dove Apple ha effettuato massicci investimenti (un miliardo in Didi, la Uder cinese) ma soffre l’avanzata dei concorrenti, da Xiaomi a Huawei.
Sul fronte societario, di rilievo la riunione del supervisory board di Bayer, che dovrà decidere se migliorare l’offerta su Monsanto oppure se lanciare un’Opa aggressiva sulla società agrochimica Usa.
BANCHE, CONTINUA IL RECUPERO: UNICREDIT, UBI E MPS ALLA RIBALTA
Ancora una volta le banche saranno sotto i riflettori di Piazza Affari. E non solo per l’allarme scatenato dalle previsioni sull’occupazione nel settore dalle dichiarazioni (poi corrette) del premier Matteo Renzi. Dopo le note inquietanti dedicate alla crisi del sistema nel rapporto del Fondo Monetario, è possibile che Mario Draghi colga l’occasione della conferenza stampa post direttorio per spingere l’Italia ad accelerare o suoi interventi. Come ha notato Claudia Segre, “è evidente la necessità dell’Italia – che rappresenta il 31,7% dei crediti deteriorati (Npl) nell’area euro – di mettere mano a misure efficaci di gestione del collaterale e di adeguamento dei regolamenti sulle insolvenze”.
INTESA SUPERSTAR, MILANO NEL 2016 PERDE IL 19%
La scorsa settimana è proseguita la riscossa del settore, sulla presunzione di prossime novità in arrivo. L’indice Ftse Mib ha archiviato la settimana con un guadagno dl 2,02%. La perdita da inizio anno si riduce a -19,08%. In testa è stata Banca Intesa (+8,84%), possibile pivot di soluzioni ad ampio raggio, anche se al Forum Ambrosetti di Cernobbio il presidente Gian Maria Gros-Pietro ha detto che l’eventuale integrazione fra Eurizon Capital e Pioneer Investments non è all’esame di Intesa Sanpaolo.
Segue a ruota Unicredit (+7,69%), in attesa che vadano in porto i vari dossier (Banca Pekao, Pioneer, cessione Npl) aperti sul tavolo di Jean Pierre Mustier, che a Cernobbio ha evitato qualsiasi commento in merito.
In evidenza anche il Banco Popolare (+5,72%) e Mediobanca (+5,69%): piace l’acquisizione della rete Barclays in Italia ad opera di CheBanca!, ma anche le voci di una possibile cessione di quote da parte di Unicredit.
Sempre attivo il cantiere Monte Paschi, ma a Cernobbio il Tesoro non si è sbilanciato sulla partecipazione all’aumento di capitale. Il piano di salvataggio di Mps è il problema più importante fra le banche italiane e alla sua soluzione stanno lavorando banche di standing elevato, ha sottolineato Gian Maria Gros-Pietro, a margine del Workshop Ambrosetti.
Intanto, c’è attesa per Ubi. L’istituto, è stato confermato, parteciperà alla seconda procedura per la vendita delle quattro good bank nate da Banca delle Marche, Banca Etruria, Cassa di Risparmio di Ferrara e Cassa di Risparmio di Chieti, per cui non si è proposta ma è stata invitata, ha precisato il Ceo Victor Massiah.
SOTTO TIRO STM E TENARIS, ELKAN SPIEGA IL TRASLOCO DI EXOR
Tra i titoli in rosso spicca Stm (-4,26%), azzoppata dal giudizio di Bank of America. Male anche Tenaris (-3,07%) e Saipem (-1,20%) nonostante l’esito positivo del collocamento del primo bond emesso dalla società.
In rosso anche FiatChrysler (-3%), nonostante gli ottimi dati di vendita in Italia e la buona performance in Usa. Pesa il contenzioso con la Germania, che accusa la società di aver falsato alcuni dati sulle emissioni diesel, ipotesi contestata dalla società e smentita dalle analisi delle autorità italiane. La Commissione europea medierà tra Germania e Italia. Lo scrive la portavoce Ue Lucia Caudet, sottolineando che il ruolo di Bruxelles è di essere mediatore e non arbitro.
John Philip Elkann a Cernobbio ha voluto spiegare che l’uscita di Exor dall’Italia verso l’Olanda “non è motivata da ragioni fiscali. Se andate a vedere, gli investimenti in Italia sono in crescita”.