Il positivo rimbalzo del petrolio tonifica le Borse e Piazza Affari brilla, nel panorama europeo, con la performance migliore: +1,21%, 19.774 punti. Le banche azzerano le perdite di ieri, mentre Leonardo torna al dividendo dopo sei anni e fa scintille: +7,75%, miglior blue chip di giornata. Soffre invece Ferragamo -2,27%, in scia ai risultati 2016.
Frazionali rialzi per le altre piazze del continente: Londra +0,15%, Francoforte +0,18%, Parigi +0,23%, Madrid +0,79%. Amsterdam guadagna lo 0,3%, in attesa dei risultati elettorali olandesi, che tengono col fiato sospeso tutta l’Eurozona. La preoccupazione è che l’avanzata delle cosiddette forze populiste possa influenzare anche i prossimi importanti appuntamenti, a partire dalle presidenziali in Francia.
Wall Street apre cauta e resta moderatamente positiva, almeno fino a metà seduta. Il conto alla rovescia per la conferenza stampa di Janet Yellen è partito e, fra poche ore, si conosceranno le mosse della Fed sui tassi (le probabilità di un rialzo sono al 93%) e si potranno avere maggiori indicazioni sulla politica per l’anno in corso.
Seduta positiva per l’obbligazionario italiano: il rendimento del decennale scende al 2,28%; lo spread col Bund chiude in calo del 2,86%; a 186.80 punti base. Tonificanti le parole di Peter Praet, membro dell’esecutivo Bce, secondo il quale l’istituto centrale europeo è ancora lontano dalla normalizzazione della propria politica monetaria, nonostante l’ultimo consiglio abbia ritenuto non più necessario fare riferimento all’utilizzo di tutte le misure disponibili per stimolare l’economia. Bisogna andare cauti a dirsi fuori dal guado. Secondo il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, infatti quella degli ultimi anni è stata “una crisi economica senza precedenti, almeno per il nostro Paese, molto più grave di quella degli anni Trenta”.
Poco mosso il cambio euro dollaro; stabile l’oro. Il petrolio rialza la testa: Brent +1,41%, 51,64 dollari al barile, anche grazie alla notizia che le scorte settimanali di greggio in USA scendono, dopo il balzo in avanti della scorsa settimana. L’Eia attendeva un ulteriore incremento, invece c’è stato un calo. Corroborati dalla materia prima rimbalzano i titoli petroliferi del Ftse Mib: Eni +1,38%; Tenaris +2,32%; Saipem +1,07%.
Titolo migliore, come dicevamo è Leonardo, che dopo anni senza dividendo, distribuirà una cedola di 14 centesimi, sebbene l’utile sia calato nel 2016 a 507 milioni di euro dai 527 dell’anno prima. L’ad Mauro Moretti annuncia inoltre che nel 2017 il dividendo salirà a 16 centesimi e nel 2018 a 18 centesimi.
Un altro titolo in rally è Fiat, +1,93%, nel giorno dell’incontro fra il presidente Usa Donald Trump e i vertici delle case automobilistiche per una possibile revisione delle regole sulle emissioni. Da Bruxelles intanto fanno sapere che Italia e Germania hanno trovato un accordo affinché Fca prenda misure per ridurre il livello delle emissioni NOx. Nuovi grattacapi invece per Audi, oggetto di una perquisizione nel suo quartier generale, a Ingolstadt, sempre in merito al dieselgate.
Acquisti su Cnh: +2,35%; Prysmian +1,83%; Stm +1,19%; Telecom +1,35; Snam +1,63%. Prese di profitto su Brembo: -1,28%. Finanziari in spolvero: Azimut +1,23%; Banco Bpm +2,63%; Mediobanca +1,72%; Intesa +1,07%; Unicredit +1,99%; Unipol +3,54%; Generali +1,21%.
Pioggia di vendite per Ferragamo: -2,27%, con Kepler Cheuvreux che ha abbassato il rating da ‘buy’ a ‘hold’ dopo i risultati 2016 pubblicati ieri. Scende Yoox -1,83%. Viaggia spedita Moncler +1,43%.