Le Borse europee chiudono una seduta dal passo incerto, con approdo finale negativo. L’euro perde un po’ smalto ma resta oltre quota 1,19 sul dollaro.
Milano è maglia nera, -1,07%, 21.176 punti, penalizzata dalle banche e dai titoli petroliferi. In controtendenza Madrid, +0,1%; deboli Parigi, -0,56%, Londra -0,35%, Francoforte -0,46%. Apertura tiepida per Wall Street che, dopo un tentativo di accelerazione, attualmente galleggia grazie ai titoli del retail e alla febbre da shopping accesa da Black Friday e Cyber Monday. Amazon ritocca i suoi massimi.
Sul petrolio, che la settimana scorsa ha toccato i massimi da due mesi, prevalgono le prese di beneficio in attesa del meeting di giovedì fra paesi Opec e non Opec. Brent 63,44 dollari al barile, -0,66%; Wti 57,98 dollari, -1,65%.
Oro in rimonta in zona 1295 dollari l’oncia.
In Piazza Affari solo tre blue chip chiudono con il segno più: Terna, +0,69%; Ferragamo +0,68%; Atlantia +0,07%. Affollata la zona sud del listino, con le banche in rosso, a partire da Bper -3,29% e Banco Bpm -2,79%. Fuori dal paniere principale gli acquisti premiano Monte dei Paschi di Siena, +1,05% e Creval +2,48%. Ancora a picco invece Carige, -2,38%..
Tornando al Ftse Mib le vendite sono consistenti fra i titoli legati al petrolio, Tenaris -2,41% e Saipem -2,22%.
Giù Buzzi – 2,28%.
Fiat, -0,95%, paga le indiscrezioni di Le Monde sul rischio di una maxi multa in relazione al dieselgate in Francia. In calo Mediaset, -1,62%, dopo che il Cfo Marco Giordani ha raffreddato le ipotesi di un’intesa imminente con Vivendi. Male anche Tim (-1,94%)
Il secondario italiano chiude invece in rialzo la prima seduta della settimana, con un andamento leggermente migliore rispetto al resto della zona euro, in un contesto generale di maggior propensione al rischio.
Il rendimento del Btp 10 anni è all‘1,79% e lo spread con il Bund tedesco a 144.20 punti base. -1,1%.