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Piazza Affari, le banche trascinano giù la Borsa

Mattinata difficile per i listini europei, che viaggiano tutti in territorio negativo. In particolar modo Piazza Affari, maglia nera tra gli indici europei, che cede l’1,13% a metà di una giornata di scarsi volumi, anche a causa della festività. Arretrano in misura minore anche Parigi -0,49%, Londra -0,69% e Francoforte -0,71%.

A spingere al ribasso le borse europee sono i titoli dell’energia e delle materie prime, che si accodano al calo delle commodities e del petrolio. Pesa, in questo senso, il fatto che il Fondo monetario internazionale abbia chiesto ai Paesi del Golfo di adattarsi ai bassi prezzi del petrolio. A Parigi i titoli Edf perdono oltre il 7%, dopo l’annuncio di venerdì di un aumento di capitale da 4 miliardi, di cui 3 sottoscritti dal governo francese. Secondo il capo azienda Jean-Bernard Levy, che ha parlato con il quotidiano ‘Le Figaro’, “la società ha troppo debito e lo squilibrio fra patrimonio e capitale sta peggiorando”. L’aumento secondo alcune banche d’affari sarà fatto con uno sconto del 15%.

Sempre in materia di Petrolio il prezzo del Wti scende a 43,17 dollari a barile, in calo dell’1,3%. In calo anche il Brent, -1,11% a 44,61 dollari.

Male anche l’indice Ifo, che misura la fiducia degli imprenditori tedeschi. L’indice è sceso a 106,6 punti da 106,7 punti di marzo contro attese che stimavano un progresso a 107 punti. L’indice sulle condizioni attuali è sceso a 113,2 (da 113,8) con un consenso di 113,8 mentre quello sulle aspettative e’ salito a 100,4 da 100, sotto però il consenso di 100,7.

In Italia riflettori puntati sul comparto bancario che cade dopo il rally della scorsa settimana (+5%, grazie alla spinta delle nostre banche, l’indice europeo di settore) con Unicredit -3,64% maglia nera del listino. A trascinare nella polvere le azioni dell’istituto è l’analisi di Moody’s sulle implicazioni della partecipazione al fondo Atlante. Secondo l’agenzia di rating, nel caso in cui la quota di partecipazione al fondo fosse dedotta dal patrimonio di vigilanza di Unicredit, l’istituto si ritroverebbe con requisiti di capitale a rischio.

In difficoltà anche alcune delle altre banche partecipanti al fondo, come Ubi Banca -2,53%, che ha contribuito con 200 milioni di euro, e Intesa Sanpaolo -1,95%, che come Unicredit ha contribuito con 1 miliardo di euro alla formazione di Atlante, ma ha requisiti patrimoniali migliori. Scivolano anche Mps -1,17% e Carige -1,62% che hanno contribuito rispettivamente con 50 e 20 milioni, e che, secondo Moody’s, potrebbero però trarre maggiori vantaggi dall’istituzione del fondo.

Tra i titoli peggiori di giornata si segnalano anche Cnh Industrial -2,97% e Buzzi Unicem -2,15%. Male anche A2A -1,55%, su cui pesa lo stop al rafforzamento in Acsm-Agam, multiutility dei territori di Como e Monza.

Molta attenzione anche su Fiat Chrysler, in attesa della trimestrale di domani. Il gruppo automobilistico italoamericano aveva chiuso la scorsa settimana con un guadagno del 7,5%, ma è stato trascinato al ribasso dalla notizia che la compagnia dovrà richiamare 1,1 milioni di autoveicoil per difetti alla trasmissione che hanno provocato numerosi incidenti. Dopo aver toccato ribassi superiori al 3% in mattinata, il titolo viaggia intorno al -1,04%, grazie anche alla risalita dovuta alle indicazioni sulle aspettative di vendita di Jeep in Cina.

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