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Piazza Affari: la capitalizzazione 2023 si riporta ai livelli pre-crisi Lehman Brothers del 2008. Report Consob

Imagoeconomica

Piazza Affari si riporta ai livelli di prima della grande crisi finanziaria del 2008 e del fallimento della banca Lehman Brothers, segnando anche una crescita del numero di nuovi ingressi che batte quello dei delisting. Emerge dall’ultimo Bollettino statistico pubblicato da Consob, in cui si offre una fotografia delle società di diritto italiano quotate alla Borsa di Milano.

Il valore complessivo di mercato delle azioni in Piazza Affari a fine 2023 è salito a 574 miliardi di euro, in rialzo dai 476 di fine 2022, e portandosi al livello non visto da 16 anni. Includendo anche i dati di Euronext Growth Milan (Egm), la piattaforma di negoziazione costituita come mercato non regolamentato per le piccole e medie imprese, nonché il sistema multilaterale di negoziazione Vorvel, la capitalizzazione complessiva a fine 2023 è di 586 miliardi di euro. A fine 2008 era a 375 miliardi. Il rapporto fra capitalizzazione e PIL è pari al 28,6% (sulla base dei dati preliminari Istat) dal 27,4% di fine giugno. Era al 23,8% del Pil a fine 2008.

Intanto, nella prima parte di 2024, il FTSEMib è cresciuto dell’1,4%. Da segnalare inoltre che si è fatto sempre più spesso ricorso ai buy-back, il che porta a una maggiore remunerazione degli azionisti, ma anche a più rare azioni in circolazione. Nel solo secondo semestre 2023 per effetto dell’andamento positivo del mercato la capitalizzazione delle società di diritto italiano con azioni ammesse alle negoziazioni su mercati regolamentati o su sistemi multilaterali di negoziazione italiani ha registrato un aumento del 6%, l’indice Ftse All Share Italia ha registrato una variazione del 7% nel semestre)

Il saldo tra Ipo e delisting è a +3. Le società quotate salgono a 428

Anche il numero delle società quotate italiane è cresciuto, passando da 419 a 428, per effetto dell’ingresso di 10 nuove società su Egm nella seconda parte dell’anno 2023, rispetto alla riduzione di una sola unità sul Vorvel.

Il Bollettino sottolinea inoltre che nel 2023 si è fermata quell’emorragia di società che abbandonavano la borsa. Al contrario il saldo tra entrate e uscite è positivo di 3 unità sul listino principale, Euronext Milan: a fronte di 9 new entry si registrano 6 delisting. Inoltre continua ad espandersi l’Egm con 33 nuovi ingressi nel 2023, che portano il totale a 198 società.

Crescono anche gli scambi sui titoli di stato

In aumento (+25%) il volume delle negoziazioni su titoli di Stato della Repubblica Italiana. Il controvalore dei bond governativi passati di mano sulle piattaforme italiane è salito nel 2023 a 4.500 miliardi di euro dai 3.600 del 2022. Pressoché costanti gli scambi di obbligazioni di emittenti italiani diverse dai titoli di Stato. La crescita del controvalore di titoli di stato negoziati è avvenuta soprattutto nel secondo semestre 2023, quando si è registrato un aumento del 79% rispetto al secondo semestre 2022, mentre è rimasto pressoché costante il controvalore degli scambi di obbligazioni di emittenti italiani diverse dai titoli di Stato.

Gli altri valori

Il controvalore degli scambi di azioni di società quotate italiane su mercati regolamentati e sistemi multilaterali di negoziazione italiani ed esteri ha registrato un aumento del 18% nel secondo semestre del 2023 rispetto al medesimo periodo del 2022. Il controvalore dei margini costituiti dagli aderenti al sistema di Cassa Compensazione e Garanzia, si è ridotto del 15% passando da 17,6 miliardi di euro di fine giugno a 15 miliardi di euro di fine anno. Il controvalore nozionale degli scambi di derivati azionari nel secondo semestre 2023 ha segnato un aumento del 10% rispetto all’analogo periodo del 2022. A fine anno 2023, il numero di posizioni aperte sui derivati risulta inferiore del 33,8% rispetto al dato di giugno 2023.

Il controvalore degli scambi di covered warrant e certificate nel secondo semestre 2023 ha registrato un aumento del 38% rispetto al secondo semestre 2022 e tale rialzo ha riguardato principalmente i certificate su EuroTLX.

Le posizioni nette corte su azioni quotate italiane sono diminuite rispetto a fine giugno 2023 e risultano pari allo 0,8% della capitalizzazione totale (0,9% a fine giugno 2023); per le società del settore finanziario tale dato risulta pari allo 0,6% della capitalizzazione di settore (0,9% a fine giugno 2023).

Il controvalore degli scambi di ETF e strumenti finanziari derivati cartolarizzati (ETC/ETN) è risultato in calo (-20%), al contrario del controvalore degli scambi dei fondi comuni, in rialzo del 17%.

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