TELECOM E FINMECCANICA COPRONO IL BUCO DI SAIPEM. IN EUROPA E USA TORO SCATENATO ASPETTANDO LA FED
La rete di Telecom Italia compensa il buco di Saipem. Si può sintetizzare così la seduta a due velocità di Piazza Affari, in un quadro positivo dei mercati globali. Alla fine l’indice Ftse Mib sale dello 0,26% a quota 16194. Stamattina perdeva l’1%.
Lo spread è in contrazione di 4 punti base a 271, per un rendimento del Btp 10 anni al 4,25% (-2 punti base). Londra +0,35%. Madrid +1,12%. Francoforte +1,16%, Parigi +1,61%. Il cambio euro/dollaro è indicato a 1,333, allineato sulla chiusura di venerdì. La valuta unica si rafforza sullo yen a 126,6 (+0,4%).
L’indice delle 50 blue chip europee, lo Stoxx 50, sale dell’1,3%. Una volta tanto, tra i titoli in testa alla graduatoria, c’è un titolo italiano: Enel +2,77% un recupero dopo aver perso il 10% in 11 sedute. Gli indici americani hanno aperto la seduta con il turbo. Sale lo S&P +1,1%, il Dow Jones +1,16% e il Nasdaq +1,22%.
Gli investitori scommettono che mercoledi’, alla fine della due giorni del braccio di politica monetaria della Federal Reserve, il governatore Ben Bernanke non annuncerà un taglio del programma di acquisto di Treasury e bond ipotecari, attualmente pari a 85 miliardi di dollari al mese. Intanto l’indice della Fed di New York è tornato a salire a giugno, più delle stime.
Corre in Piazza Affari Telecom Italia +2,69% in scia all’azionista spagnolo. Sale infatti del 3% Telefonica. Stamattina la stampa spagnola scrive che AT&T ha tentato nel corso del fine settimana di lanciare un’Opa sul gruppo spagnolo ma il suo tentativo di espansione in Europa e nell’America Latina sarebbe stato fermato dal governo di Madrid.
Le voci di interesse del colosso degli Stati Uniti accendono le speculazioni su altre società del settore: l’indice Stoxx delle tlc sale del 2%. Se ne avvantaggia Telecom Italia per due motivi: AT&T aveva tentato, nel 2007, di entrare nel capitale della società italiana al momento del cambio degli assetti proprietari. Non è escluso che ci riprovi. Secondo, si indebolisce il vertice di Telefonica, ostile allo split della rete.
Vodafone, intanto, sale del 2 %. Sull’altro piatto della bilancia pesa il drammatico tonfo di Saipem -29,19%, dopo il nuovo profit warning dopo quello di fine gennaio. Unanime la reazione dei broker: tutti i broker hanno tagliato stime e raccomandazione. La Consob ha deciso di vietare temporaneamente gli short sul titolo. Eni, che controlla il 43% di Saipem, cede il 2,14%, Exane ha tagliato la raccomandazione a“underperform” da “neutral”.
La ripresa dei listini asiatici porta ossigeno al lusso. Ferragamo guadagna il 2,4%%, Tod’s +2,42%,B runello Cucinelli +2,68%, Luxottica +3,36%. Yoox -2,28%, dopo che Mediobanca ha tagliato a neutral il giudizio. Goldman Sachs rivede al ribasso le stime di tre utilities, ma il mercato va al rialzo: Snam sale del 2,2%. A2A +3,31%, Terna +1,03%.
Titoli delle società industriali. Fiat +0,89%, StM +2,31%. Ansaldo Sts sale delo 0,93%, Prysmian dello 0,39%. Sale anche Finmeccanica +2,44%. Stamane l’a.d. Alessandro Pansa ha affermato stamattina che si aspetta 8-10 miliardi di euro l’anno di ricavi dai mercati esteri nel biennio 2013-2015.
Infine, le banche. Salgono i due Big, Unicredit +1,17%, Intesa +0,97%. In rialzo Mediobanca 2,12% in attesa del nuovo piano industriale: la nuova strategia dovrebbe basarsi sulla focalizzazione nell’attività bancaria e sul taglio costi, il management sarebbe propenso a liberarsi delle partecipazioni compresa una quota di Generali.
Monte Paschi +1,01%. BancaPop. Emilia -1,11% dopo che Mediobanca ha tagliato la raccomandazione a “neutral” da “outperform”. Retrocesso da Mediobanca anche il Banco Popolare +2,45%, pur tagliato a underperform da neutral. Generali sale dell’1,88%, Fondiaria Sai +1,86% e Mediolanum +3,75%.