Piazza Affari presenta un bilancio in ribasso da inizio d’anno, ma in compenso salgono i rendimenti: sono in arrivo 13 miliardi di dividendi per le società quotate. Sebbene il listino milanese da gennaio ad oggi abbia perso il 13% circa, la diminuzione delle quotazioni ha reso ancora più interessante il rendimento per dividendi, ossia il rapporto fra gli utili distribuiti e il prezzo del titolo azionario.
Nel 2016 le società quotate al listino milanese verseranno in tutto circa 13 miliardi di euro ai loro azionisti, con un rendimento (dividend yield) medio del 3,6%. In pratica chi investe nelle blue chip della Borsa riceve in media una cedola più che doppia rispetto a quella pagata dai Btp a 10 anni, fermi all’1,5%. Non mancano società — come Unipol, Azimut e Campari — che superano la soglia del 7%. Eni, che pure ha presentato una trimestrale in rosso, offre ad esempio un dividend yield del 5,9%. Le società che invece non lo hanno distribuito sono Mps, Finmeccanica, Yoox, Italcementi, Saipem e Telecom Italia.
“In un momento in cui lo scenario economico resta incerto, un alto dividendo testimonia la solidità di un’azienda e offre protezione in caso di crisi economiche”, spiega Massimo Terrizzano, direttore investimenti di Bnp Paribas.