X

Piazza Affari in altalena. Vola Ovs, cade Brembo

Pixabay

Il vento dell’Est non riesce a dare una spinta anche alle Borse europee. A Milano -0,03% l’indice registra un lieve ribasso frenando rispetto all’apertura galvanizzata dal boom di Shanghai. Oscillano attorno alla parità Francoforte +0,1%, Madrid +0,02%. Allungano invece Parigi +0,5% e Londra +0,6%.

La notizia dell’accordo sui dazi tra Usa e Cina dà enfasi all’indice europeo sulla fiducia delle imprese che guardano con ottimismo solo all’Asia, ma con molte perplessità all’Europa, vista in calo per il settimo mese di fila. La firma dell’intesa tra Usa e Cina è prevista per il 27 marzo dopo che Xi Jinping avrà concluso la trasferta in Europa. Pechino si impegna ad accelerare i tempi per eliminare i limiti per la proprietà straniera delle aziende automobilistiche e a ridurre i dazi sui veicoli importati al di sotto del 15% attuale.

L’euro è poco mosso su dollaro a 1,134. Donald Trump ha rinnovato le critiche al presidente della Federal Reserve Jerome Powell affermando che la politica monetaria Usa sta contribuendo a mantenere un dollaro forte danneggiando la competitività dei prodotti americani.

Si assesta l’oro, a 1.295 dollari l’oncia, sceso del 2,7% la scorsa settimana.

Il petrolio Brent accelera in rialzo di oltre un punto a 6,80 dollari il barile, dal -3% della scorsa settimana. Saipem +1,9%. Berenberg ha rafforzato il Buy, alzando il target a 6 euro da 5,5 euro. Eni piatta.

Il Btp decennale ha aperto la settimana sopra i livelli di venerdì a 2,77% da 2,73%. Lo spread allarga a 258,7 punti.

Nel resto del mercato da rilevare che l’agenzia Moody’s ha alzato il rating della Grecia a ‘B1’ da ‘B3’. L’outlook è stabile. In una nota sottolinea che il programma di riforme avviato inizia a dare frutti e la sostenibilità del debito è stata rafforzata. Il rendimento del decennale governativo ellenico scende a 3,57%, il livello più basso da tredici anni.

In grande evidenza a Piazza Affari la scuderia Agnelli. Guida la corsa Cnh Industrial +1,68% a 9,812 euro dopo aver toccato un massimo a 9,996 euro) in scia alle voci di un interesse del gruppo cinese Geely (e di Tata) per gli asset di Iveco.

Restando nell’automotive, Brembo va sulle montagne russe: in forte rialzo oltre gli 11 euro prima della pubblicazione dei conti, è precipitato del 3,78% a 10,45 euro subito dopo. Ricavi sono aumentati del 4,7% a 640 milioni in linea con il consensus. Ebitda in rialzo di +9,1% a 121 milioni e marginalità al 18,9% (+80 punti base). Il trimestre si è chiuso con un utile netto in calo del 39% a 41 milioni inferiore al consensu di 67 milioni, complice un aumento delle imposte. In diminuzione oltre il consensus l’indebitamento netto che scende a 137 milioni  contro i 175 attesi, rispetto 241 milioni al 30 settembre 2018. Confermato il dividendo di 2,2 centesimi.

Avanza la Juventus +1%, dopo la vittoria a Napoli, e Ferrari +0.9%. In lieve calo attorno alle 13 Fiat Chrysler -0,3%.

Va in orbita Ovs +13,22%: Tip ha messo sul piatto 75 milioni, ovvero 1,85 euro per azione, per comprare il 17,8% del principale retailer italiano dal gruppo da Coin. Tamburi è salita dal 4,9% al 22%

Lascia invece sul terreno una parte del +10% di venerdì Moncler -2,2%. Banca Imi, che ha un target a 33 euro, dice a Reuters che i fondamentali “al 2019 sono correttamente incorporati nei valori attuali delle azioni”. Recordati +1,8% dopo aver toccato il prezzo più alto da giugno 2018.

Banche in ordine sparso. Unicredit-0,95%, KBW ha alzato il target a 15,1 euro, giudizio Outperform confermato. Bper Banca +0,1%, Kepler ha alzato il target a 4,70 euro, resta Buy. Tra i titoli peggiori del Ftse Mib, anche Leonardo (-1,09%) e Terna (-1,03%).

Nel resto del listino:

  • Amplifon +3,73% alla vigilia del consiglio di amministrazione sui conti.
  • Fincantieri -1,5%. Il ministro delle Finanze francese Bruno Le Maire ha ribadito il sostegno di Parigi al progetto di acquisto di Stx da parte di Fincantieri.
  • Gedi +1,9%. Chiude il 2018 con ricavi in crescita del 5,3% a 648,7 milioni grazie all’integrazione di Itedi (La Stampa, Secolo XIX), mentre a perimetro equivalente segnano un ribasso del 5,9%.
Related Post
Categories: Finanza e Mercati