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Piazza Affari in altalena: Tim accelera, Fca rallenta

Pixabay

La settimana finanziaria inizia in altalena. Reduce dal -1,2% di venerdì scorso, Piazza Affari viaggia poco sotto la parità a metà seduta (-0,2%), dopo una serie di oscillazioni in terreno positivo e negativo. Va peggio a Francoforte (-0,3%), Parigi (-0,5%) e Madrid (-0,7%). Fuori dall’eurozona, Londra guadagna lo 0,3%.

Sul Ftse Mib brilla Telecom Italia (+2,9%), dopo che nel fine settimana Fabrizio Palermo, amministratore delegato di Cassa Depositi e Prestiti, si è detto favorevole al progetto di rete unica fra Tim e Open Fiber per la banda ultralarga. Cdp ha circa il 5% in Telecom Italia e il 50% di Open Fiber.

Il titolo migliore del listino è però quello di Fineco (+3%). Domani, 5 febbraio, il Cda guidato da Alessandro Foti si riunirà per approvare i risultati del 2018.

In ordine sparso i bancari: Unicredit -0,6%, Intesa -0,1%, Banco Bpm +1,2% e Ubi +0,5%. Unipol +0,8% in scia alle indiscrezioni su un accordo ormai vicino per il passaggio di Unipol Banca a Bper.

Bene anche Recordati (+2,4%) dopo che l’Opa obbligatoria totalitaria lanciata dal Fondo Cvc, attraverso il veicolo Rossini Investimenti, non ha riscosso adesioni. L’operazione riguarda il 46,735% del capitale e venerdì la società milanese ha comunicato i risultati provvisori: sono state portate in adesione 59.816 azioni ordinarie, pari a circa lo 0,061% delle azioni oggetto dell’offerta e pari a solo lo 0,029% del capitale sociale.

Dal lato dei ribassi, la prestazione peggiore è quella di Fca (-1,9%) dopo i risultati deludenti sulle immatricolazioni in Italia. Secondo i dati resi noti venerdì a Borsa chiusa dal ministero dei Trasporti, il mese scorso Fiat Chrysler ha registrato una flessione delle vendite pari al 21,7% su base annua (circa 40mila vetture), contro il -7,6% registrato in media dal mercato. Sempre a gennaio, le immatricolazioni di Fca negli Stati Uniti sono aumentate del 2,5%, la metà di quanto previsto dagli analisti. Il primo mese dell’anno è comunque poco significativo per i conti del gruppo: indicazioni ben più rilevanti arriveranno giovedì, quando il gruppo pubblicherà i dati del 2018.

Prese di beneficio sul titolo Ferrari (-0,7%), salito del 13% la scorsa settimana.

Le azioni più in difficoltà sul Ftse Mib sono però quelle della Juventus, in ribasso del 2% dopo il pareggio di sabato contro il Parma. Il titolo della società bianconera è comunque in rialzo di quasi il 12% nella media dell’ultimo mese.

Per quanto riguarda il mercato del debito, lo spread Btp-Bund viaggia in ribasso a 259 punti base, dopo aver toccato un massimo di seduta a 264.

Sul versante valutario, il cambio euro/dollaro è sostanzialmente invariato, a 1,1449 da 1,1456.

In rialzo il petrolio: sui contratti ad aprile, il Wti viaggia a 55,7 dollari al barile e il Brent a 63,02.

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