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Piazza Affari in altalena, rimbalza Atlantia

Imagoeconomica

Dopo un’apertura positiva (+0,7%), a metà mattina Piazza Affari azzera i guadagni e galleggia intorno alla parità. La prima seduta di settembre si apre quindi all’insegna dell’incertezza, dopo il +2,8% registrato ad agosto. Salgono Francoforte (+0,73%), Parigi (+0,23%) e Madrid (+0,18%). Londra, che ieri era chiusa, cede invece lo 0,73%.

In Asia, seduta senza spunti per il Nikkei di Tokyo, che ha chiuso praticamente invariato (-0,01%). Meglio le Borse cinesi, su cui ha influito l’indice Pmi manifatturiero: ad agosto, il dato è cresciuto a sorpresa a 53,1 punti, ai massimi da gennaio 2011, segno della ripresa dell’attività e dell’export cinese. L’indice composito di Shanghai ha guadagnato lo 0,44%, mentre quello di Shenzhen ha terminato la seduta con un rialzo dello 0,67%. A Hong Kong, l’Indice Hang Seng ha chiuso in lievissimo rialzo a 25.185,85 punti.

Sul Ftse Mib, Tim inizia la seduta sull’ottovolante: dopo aver messo il turbo in apertura (+2,5%), il titolo ha quasi azzerato i guadagni (+0,13%). Lunedì il consiglio d’amministrazione ha dato il via libera con Cdp alla rete unica nazionale e ha approvato la creazione di FiberCop.

Tornano gli acquisti su Diasorin (+1,45%), dopo il crollo del 10% della scorsa settimana. Rimbalza Atlantia (+3,38%), che ieri aveva segnato una delle performance peggiori (-3,75%), mentre oggi guida il paniere.

Fra i titoli migliori anche Campari (+2,25%), Banca Mediolanum (+1,85%) e Banca Generali (+1,72%). In coda al listino, invece, Bper Banca (-1,61%), Unicredit (-0,99%), Saipem (-0,97%) e Cnh Industrial (-0,93%).

Sul fronte macro, l’Indice Pmi manifatturiero dell’Italia, elaborato da Markit, è aumentato ad agosto a 53,1 punti, dai 51,9 di luglio, registrando il secondo mese consecutivo di miglioramento. Markit scrive che “i dati di agosto hanno fornito alcuni segnali incoraggianti per il settore manifatturiero, indicando che siamo nel bel mezzo della ripresa dagli effetti catastrofici della pandemia”.

Inoltre, secondo l’Istat, a luglio il tasso di occupazione è salito al 57,8% (+0,2%). Si tratta del primo miglioramento dopo quattro mesi di flessioni consecutive. È cresciuto però anche il tasso di disoccupazione (al 9,7%, +0,5%), che, tra i giovani, raggiunge il 31,1% (+1,5 punti).

Bene anche l’indice Pmi manifatturiero della Germania, tornato a 52,2 punti ad agosto, il dato migliore dal febbraio del 2018.

Sul mercato valutario, dollaro ai minimi da maggio 2018 dopo che la Fed che ha confermato tassi bassi a lungo. L’euro punta così a 1,20 dollari e scambia a inizio seduta a 1,198 dollari (da 1,1956 ieri in chiusura). In rialzo anche lo yen: il cambio con il dollaro si attesta a 105,73 (da 105,85), mentre l’euro/yen è a 126,69 (da 126,52).

Per quanto riguarda il petrolio, la consegna a ottobre del Wti viaggia a quota 43,11 dollari al barile (+1,17%), mentre il contratto sul Brent con scadenza a novembre sale a 45,83 dollari.

Infine, oro in rialzo dell’1%, a 1989.325 dollari l’oncia.

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