Le Borse europee falliscono il rimbalzo e Piazza Affari è la peggiore: dopo il tonfo della vigilia perde un altro 3,28%, scendendo a 17.870 punti base. Le banche non riescono a rialzare la testa e lo spread resta sui livelli raggiunti ieri a 224 punti base; mentre il rendimento del decennale italiano è +1,38%, quello del Bund vola sempre più basso, -0,87%.
Spaventa d’altra parte la situazione italiana, con il paese gravato da un debito enorme, da una crescita modestissima già prima del cataclisma Covid-19 e ora messo in ginocchio dall’epidemia che ha aggredito la parte più produttiva del paese. Per vincere la guerra contro un nemico subdolo come il coronavirus il governo ha deciso di estendere le misure di contenimento a tutto il territorio nazionale e l’Italia è diventata interamente zona protetta. Ma per la Lombardia, che sta pagando il prezzo più alto in termini di vite umane, di contagi, di sistema sanitario ed economico, ancora non basta, ci vuole la chiusura di ogni attività per 15 giorni, con l’eccezione di farmacie e alimentari. L’esecutivo probabilmente valuterà la richiesta, ma intanto da una delle blue chip di Milano arrivano speranze per un test per il coronavirus molto più rapido di quello attuale. Si tratta di Diasorin, che ha completato gli studi su questo nuovo kit e infatti mette a segno un rialzo del 3,37%. Gli acquisti tornano anche su Buzzi +2,37%; Ferrari +0,64%; Stm +0,81%; Eni +0,8%; Leonardo +0,64%.
A zavorrare il listino provvedono Atlantia -8,18%; A2a -7,17%; Finecobank 7,17%; Poste -6,86%; Mediobanca -6,87%.
Chiudono in negativo anche le altre piazze della zona euro: Francoforte -1,46%; Parigi -1,51%; Madrid -2,8%. Più contenuti i danni a Londra -0,27%; Zurigo -0,41%. Il nervosismo abita inoltre a Wall Street, volatile ma al momento in progresso. A muovere speranze e delusioni contribuiscono le misure di stimolo fiscale promesse da Donald Trump, anche se fonti vicine a Cnbc hanno affermato che il piano non è ancora pronto.
Non si riesce a uscire in ogni caso dal corto circuito innescato dall’epidemia di Covid-19, dopo le vendite su tutti i mercati di ieri dovute anche al crollo del petrolio. Oggi l’oro nero rialza la testa, grazie alla disponibilità alle trattative con l’Opec da parte della Russia: Brent +9,28%, 37,55 dollari al barile. Si affievolisce invece la corsa al lingotto: -1,35%, 1653,20 dollari l’oncia. Sul mercato valutario l’euro è in retromarcia sul dollaro a 1,13, in attesa della riunione del consiglio direttivo della Bce di giovedì. Un appuntamento molto diverso dal solito considerato che quasi tutto lo staff della banca centrale sta lavorando in remoto dopo che un dipendente è risultato positivo al coronavirus e che lo stesso governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco parteciperà alla discussione dei governatori in videoconferenza. Gli osservatori ritengono che sarà probabile un ulteriore taglio dei tassi d’interesse sui depositi overnight di 10 punti base a -0,60% e misure per garantire ulteriore liquidità al sistema economico tramite il canale bancario.