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Piazza Affari ecco la lista nera dei titoli che hanno perso di più

FIRSTonline

È un bollettino di guerra quello che si osserva oggi, 24 febbraio, a Piazza Affari. L’emergenza coronavirus che ha colpito il Nord Italia sta scatenando il panico anche sui mercati. La Borsa di Milano è andata ko, con il Ftse Mib che a meno di un’ora dalla chiusura perde oltre il 6%, ormai lontano anni luce da quota 25mila punti raggiunta la settimana scorsa. Sono pochissimi i titoli che sono riusciti a salvarsi dall’ecatombe borsistica, molti di più quelli – oltre 30 – che registrano invece perdite superiori al 10%.

A registrare le perdite maggiori sono le società attive nei settori del turismo, dei trasporti, della vendita al dettaglio e delle tlc, confermando le previsioni degli analisti: “I rischi principali sono relativi alle società che hanno attività direttamente collegate ai flussi turistici e alla gestione di eventi (lusso, Fiera Milano, IEG), alle società con elevata esposizione ai consumi/attività commerciali in Italia (Nexi, Marr, Geox, OVS, IVS, Amplifon) e alle società che hanno elevata concentrazione di attività produttive in Nord Italia, in caso di deterioramento della situazione che porti a blocchi produttivi (IMA, Interpump, Zignago)”.

Coinvolti, anche se indirettamente, i titoli finanziari che potrebbero pagare la temporanea riduzione del Pil paventata dai broker, ma anche dal governatore di Bankitalia Ignazio Visco

Alle 16.40 la peggior performance dell’intero paniere milanese è quella di Caleido Group (tour operator) che segna -15,86%. Seguono Casta Diva Group (15,6%), Wm Capital (15,38%), Risanamento (-15%) e Unieuro (-14,62%), tutte aziende appartenenti ai settori considerati più a rischio così come Blue Financial Communication (-14,38%) e Ovs (-14,09%). Tra i titoli più celebri (fuori dal listino principale) perdono più del 10% anche Autogrill (-11,96%), Tod’s (-11,5%) e Mps (-10,6%).

Lo tzunami rosso non risparmia il Ftse Mib dove, a meno di un’ora dalla chiusura dei mercati, non c’è nemmeno un titolo in territorio positivo. Anzi, per dirla tutta: non c’è neanche un’azione che segni un ribasso inferiore al 3%. In fondo a listino si piazza la Juventus (-11,44%) che al panic selling dovuto al coronavirus, aggiunge le preoccupazioni sulla sua stabilità finanziaria: nei primi sei mesi dell’esercizio 2019/2020 l’azienda bianconera ha registrato una perdita di 50,3 milioni di euro che si confronta con un utile di 7,5 milioni segnato nello stesso periodo dell’anno precedente.

Tra i titoli più colpiti del Ftse Mib figurano poi Salvatore Ferragamo (-9,15%), Azimut (-8,26%) Cnh (-8,11%), Nexi (-8%), Banco Bpm (-7,56%), Saipem (-7,51%), Leonardo (-7,3%), Poste Italiane (-7,2%) e Buzzi Unicem (-7,18%). La performance migliore? La realizza Telecom Italia che cede il 3,67%, la percentuale più bassa dell’intero listino.

In questo quadro a tinte fosche c’è però qualche società (tutte minori) che riesce a resistere all’ondata di vendite: miglior titolo di Piazza Affari è Confinvest, società quotata sull’Aim Italia e attiva come market dealer di oro fisico da investimento. Le azioni, in netta controtendenza rispetto al mercato, beneficiano del rialzo dell’oro, i cui prezzi hanno toccato i massimi dal 2013. Di fronte alle notizie allarmanti sul Coronavirus, i soldi degli investitori si stanno infatti riversando sul bene rifugio per eccellenza.

Tra i titoli in rialzo figurano anche Gilead Sciences (farmaceutica, +7,66%) Cdr Advance Capital (+4,72%), Costamp Group (+3,88%), Molmed (+2,33%) e Puma (+2,24%).

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