LA FED RILANCIA LE BORSE: IL QE PER ORA NON SI FERMA
MEDIASET OLA GRAZIE ALLO SCONTO CIR. GIU’ LE BANCHE
Altro che frenata. La Fed, se sarà necessario, aumenterà addirittura gli acquisti di titoli. In ogni caso. La sensazione che si vada ad una frenata del QE “non è in sintonia” con il pensiero della Fed. A dirlo, una setimana dopo la conferenza stampa di Ben Bernanhe è Bill Dudley, governatore della Federal Reserve di New York, assieme allo stesso Bernanke e alla vice Janet Yellen, la personlità più potente della banca centrale, espressione del Big business di Wall Street.
Non stupisce che che, dopo parole di questo tenore, le Borse europee e Usa abbiano preso la via del rialzo. A Piazza Affari l’indice Ftse Mib +0,44% chiude a a quota 15.430 , Londra guadagna l’1,6%, Parigi +0,97%, Francoforte +0,63%. Madrid 0,15%.
Stessa reazione oltreOceano: S&P + 0,9, Dow Jones +0,85% e Nasaq + 0,88%.
In realtà, i dati macro in arrivo dagli Usa continuano ad ssere più che buoni: a sorpresa i redditi personali sono in crescita dello 0,5%, molto meglio del previsto mentre l’nflazione resta sotto le attese. Ma la marcia indietro della Fed (ma anche della People Bank of China) sta ad indicare che le banche centrali hanno preso atto che i mercati si sono mostrati ipersensibili alle mosse di Bernanke. Perciò, almeno per ora, retromarcia. E’ solo un rinvio, però.
Nelle Borse europee salgono in particolare i titoli dell’auto (Stoxx del settore +1,5%) e i tech (+1,2%).
A Milano i titoli interessati reagiscono così: Fiat sale dello 0,7%, Fiat Industrial +1,2%. StM guadagna l’1,2%.
Brilla la stella di Mediaset +7,79 %: nel pomeriggio è arrivata la notizia che la Procura della Cassazione propone uno sconto del 15% sulla cifra da liquidare a Cir per il lodo Mondadori.
Stamane Bank of America ha rimosso la società dalla lista dei titoli sconsigliati.
Debole l’intero settore bancario, nonostante l’esito positivo dell’asta dei Btp. Il Tesoro ha collocato 5 miliardi, equamente divisi tra i 5 e i 10 anni. pari all’ammontare massimo previsto. Nel dettaglio, sono stati collocati 2,5 miliardi di titoli a 5 anni e 2,5 miliardi a 10 anni. Il rendimento dei quinquennali è salito al 3,47% (dal 3,01% di fine maggio) scambiato al 3,70%; il rendimento del decennale è salito al 4,55% (dal 4,14% precedente).
Sul mercato secondario il decennale è scambiato a un rendimento del 4,53% con spread in calo a quota 282 (-10 punti base).
Unicredit scende dello 0,27%, Intesa perde lo 0,87%, Mediobanca -2,04%, Pop.Emilia -3,23%, Pop.Milano -2,81% e MontePaschi -1,86%.
Salgono invece Ubi +1,33% e Banco Popolare +3,5%.
Grande giornata per risparmio gestito: Mediolanum sale del 2,77%, Azimut +1,94%, Banca Generali +0,9%. Bank of America che l’ha rimossa dalla lista dei titoli sconsigliati.
Fra gli industriali, Finmeccanica -0.68%, AnsaldoSts + 2,19%. In grande evidenza Tenaris +2,85%. Corre A2A +2,3%, in rialzo Telecom Italia +1,2% ed Eni + 0,96%.