IL MAL DI GRECIA MANDA GIU’ AZIONI E BTP. SBANDANO LE BANCHE, PESANTE FINMECCANICA
La prospettiva del default della Grecia dopo la rottura tra Bruxelles ed Atene ha provocato una brusca caduta dei listini, a partire da Piazza Affari, ancora una volta il mercato più fragile di fronte alle tempeste.
L’indice Ftse Mib ha lasciato sul terreno il 2,40% a quota 22328 punti. Assai peggio di Madrid -1,71% e di Parigi -1,75%. Male Francoforte -1,89%. Anche Londra chiude con un calo superiore al punto percentuale.
Sono saliti i rendimenti dei titoli di Stato periferici: il Btp decennale ha chiuso al 2,32% dal 2,21% di venerdì sera. Al contrario, il rendimento del Bund tedesco è sceso allo 0,82%, dallo 0,83%. Lo spread si allarga così a quota 150 (+13 punti). Magra consolazione, il differenziale rimane più basso di quello spagnolo (159).
L’effetto Grecia ha colpito anche le Borse americane, con ribassi superiori al mezzo punto, alla vigilia dell’inizio del vertice della Fed. Il greggio è in calo per il quarto giorno consecutivo. Brent a 62,7 dollari (-1,7%), Wti a 59,5 dollari (-0,7%). Eni -1,8%. I ribassi si sono diffusi in tutti i comparti di Piazza Affari a partire dai finanziari.
Scendono le banche: Unicredit -3,8%, Intesa -3,2% al pari di Mediobanca. Ancor più pù pesanti le perdite delle Popolari: Ubi perde il 4,8%, Banco Popolare -4,5%. Monte Paschi perde il 4,1%: l’aumento di capitale da 3 miliardi di euro, chiuso venerdì in Borsa, è “andato molto bene”, con il 99% circa delle azioni offerte sottoscritte.
Tra le assicurazioni Generali arretra del 2%. Battuta d’arresto per Finmeccanica -3,8%, mentre trovano conferma le indiscrezioni su un interesse per la maggioranza di Avio. StM -1,7% (oggi ha staccato il dividendo trimestrale). In calo anche Fiat Chrysler -1,9%. Perdono Enel -2% e Enel GreenPower -1,8%, è in trattative avanzate per rilevare il controllo dell’indiana Bharat Light & Power per circa 150 milioni di dollari. Telecom Italia -2,1%, Mediaset -0,9%.