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Piazza Affari dribbla l’effetto cedola e rimbalza con tutte le Borse malgrado Bce prepari 2 rialzi dei tassi

Imagoeconomica

L’inatteso aumento della fiducia delle imprese tedesche nel mese di maggio e la possibile revoca dei dazi statunitensi alla Cina offrono oggi ai mercati l’occasione di inaugurare la settimana nel segno degli acquisti. 

I listini europei chiudono la seduta in rialzo, confortati nel pomeriggio anche dall’avvio intonato di Wall Street. Alcuni operatori avvertono però che il periodo resterà turbolento a causa delle tre erre: recession, rates e risk, vale a dire recessione, tassi e rischi, tra cui quelli indotti dalla guerra in Ucraina. Se ne parlerà sicuramente a Davos, il World Economic Forum, che torna in presenza dopo gli anni della pandemia, con i banchieri centrali e il Fondo monetario internazionale concentrati su prospettive dell’economia e dell’inflazione.

Intanto Lagarde scrive sul blog della Bce che la fine dei tassi zero nell’area euro si avvicina e dà così sprint all’euro, in recupero di oltre l’1% contro dollaro, per un cambio intorno a 1,067. 

Restano sotto pressione i rendimenti dei titoli di Stato, con il Btp decennale oltre il 3%.

Tra le materie prime si muovono incerti i future del petrolio: il Brent arretra dello 0,15%, a 112,37 dollari al barile. Torna sotto i livelli pre guerra il prezzo del gas naturale in Europa: sulla piattaforma olandese Ttf il riferimento è in calo del 3,5% a 84,8 euro per megawattora dopo aver toccato un minimo a 83 euro. S’indebolisce leggermente l’oro.

Europa in verde, Milano annulla il rosso relativo

Londra svetta con un progresso dell’1,71%, seguita da Madrid +1,62% e Amsterdam +1,62%, quindi Francoforte +1,41%, Parigi +1,17%. Fanalino di coda è Milano, +0,17%, che con un colpo di coda ha annullato però il rosso “relativo” di giornata, indotto dallo stacco cedole da parte di ben 19 blue chip, un mattone sull’indice dell’1,44%. 

Tra i vari titoli svettano le banche, che vedono con favore il cambio di rotta sui tassi da parte degli istituti centrali.

A pronunciarsi sul tema è stata oggi la presidente della Bce Christine Lagarde, con un post pubblicato sul blog di Eurotower. “Prevedo che gli acquisti netti nell’ambito dell’App finiranno molto presto nel terzo trimestre – ha scritto Lagarde – ciò consentirebbe un aumento dei tassi durante la nostra riunione di luglio, in linea con la nostra guidance”. Non si tratta di un inasprimento, mentre “lasciare invariati i tassi ufficiali in questo contesto costituirebbe un allentamento della politica, che attualmente non è giustificato”.

Germania “resiliente” e fine dazi Usa alla Cina

Una bella sorpresa in ambito macroeconomico è arrivata dalla Germania, perno dell’area euro. La maggiore economia del blocco si sta mostrando più resiliente ai problemi nella catena di approvvigionamento, alla guerra in Ucraina e all’alta inflazione. Sale infatti a maggio la fiducia delle imprese tedesche. Il business climate index dell’istituto tedesco Ifo cresce a 93,0 dopo una lettura rivista di 91,9 ad aprile e attese di gran lunga inferiori da parte degli analisti.

Oltreoceano intanto Joe Biden sta considerando di sospendere alcuni dei dazi commerciali “non strategici” imposti alla Cina dal suo predecessore Donald Trump e ne parlerà presto con il segretario al Tesoro Usa, Janet Yellen. 

“Non abbiamo imposto nessuna di queste tariffe – ha detto Biden nella conferenza stampa congiunta a Tokyo con il premier nipponico Fumio Kishida – la loro revoca è una misura in esame”. A fare arrabbiare il Dragone però è stato il fatto che il presidente Usa si è detto pronto ad aiutare Taiwan nel caso di “invasione cinese”.

Saipem e banche con il turbo a Piazza Affari

Nonostante lo stacco cedole per dieci miliardi di euro Piazza Affari sale a 24.136 punti base, grazie al balzo di Saipem, +5,29% e alla buona intonazione dei titoli finanziari. Tra i migliori si mette in luce Banco Bpm +4,3%, spinta anche dalle parole dell’ad di Credit Agricole Italia, Giampiero Maioli, che ha confermato l’interesse della banca francese per il business bancassicurativo di Piazza Meda. In vetta al listino anche Banca Mediolanum +4,09%, Unicredit +4,23%, Bper +3,06%.

Nell’industria rimbalza Cnh +3,49%. Bene Telecom +1,65%, in attesa della firma del memorandum of understanding sulla rete unica.

In fondo al listino ci sono molti dei titoli al pagamento del dividendo, tra cui Interpump -3,56%, Italgas -3,6%, Azimut -3,7%. Tra le cedole più generose, ci sono quelle di Generali (-3,14%), Eni (-1,27%), Intesa (-0,39%), Unipol (-3,01%). 

Migliora lo spread, ma salgono i rendimenti

Non si ferma la corsa dei rendimenti dell’area euro, spinti oggi dalle parole di Lagarde, con gli esperti che stimano già due rialzi di 25 punti base, uno a luglio e uno a settembre.

Il decennale italiano chiude a +3,02%, mentre il Bund di pari durata oltrepassa nuovamente la soglia dell’1% (+1,02%), per un differenziale di 200 punti base (-1,46% dalla chiusura precedente).

Il ministero delle finanze italiano intanto comunica di aver affidato a Barclays Bank Ireland PLC, Goldman Sachs Bank Europe SE, J.P. Morgan SE, Nomura Financial Products Europe GmbH e Unicredit il mandato per il collocamento sindacato di un nuovo benchmark a 15 anni BTP – scadenza primo marzo 2038 – per un importo non superiore a 5 miliardi di euro (no grow). La transazione – si legge in un comunicato – sarà effettuata nel prossimo futuro, in relazione alle condizioni di mercato.

Sono arrivate infine le pagelle della Commissione europea che, per l’Italia, parla di squilibri eccessivi. “Le vulnerabilità riguardano l’elevato debito pubblico e la debole crescita della produttività, in un contesto di fragilità del mercato del lavoro e alcune debolezze dei mercati finanziari, che hanno rilevanza transfrontaliera”.

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Categories: Finanza e Mercati