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Piazza Affari diventa regina d’Europa sulle ali di Ferragamo

Wikimedia Commons Farizabasov

Seduta da incorniciare per Piazza Affari, che guadagna il 2,46% portandosi a 18.351 punti, mentre sul secondario lo spread fra Btp 10 anni e Bund di pari durata scende a 184 punti base (-3,25%) e il rendimento del titolo italiano arretra a 1,42%. Milano è la migliore in Europa e sembra festeggiare con 24 ore di ritardo la presentazione del Recovery Plan da 750 miliardi di euro da parte della Commissione Ue, che ieri ha galvanizzato le altre piazze del Vecchio Continente, nonostante la strada per l’approvazione risulti ancora lunga. Si confermano in progresso Francoforte dell’1,04%; Parigi +1,76%; Madrid +0,68%. Fuori dalla zona euro Zurigo compie un balzo del 2,2%, mentre Londra sale dell’1,24%. Dopo le prime ore di scambi trova la giusta intonazione anche Wall Street, che, fra spinte rialziste e ribassiste, si mantiene sui massimi da tre mesi. I dati macroeconomici appaiono scoraggianti. Il Pil nel primo trimestre scende del 5% (la prima lettura recitava -4,8%) e i disoccupati continuano a crescere. Sono oltre due milioni quelli che hanno chiesto il sussidio nell’ultima settimana portando il totale delle richieste a 40 milioni circa dall’inizio della pandemia. Poi c’è la questione cinese e gli analisti avvertono che l’inasprimento dei rapporti tra Washington e Pechino sulla gestione dell’epidemia di coronavirus e la nuova legge sulla sicurezza nazionale a Hong Kong rappresentano un’importante minaccia alla ripresa del mercato azionario.

L’amministrazione Trump sta fra l’altro elaborando una serie di opzioni, tra cui sanzioni mirate, nuove tariffe e ulteriori restrizioni per le società cinesi. D’altra parte cresce di par passo l’ottimismo sulla ripartenza, grazie alleggerimento delle restrizioni, al susseguirsi di notizie sull’arrivo di un possibile vaccino e alle massicce misure di stimolo decise dai governi e dalle banche centrali.

Sul mercato valutario l’euro migliora, nella speranza di una Ue più solidale e coesa, e scambia con il dollaro in area 1,106. Sale il prezzo delle materie prime: il Brent è in progresso dell’2,4%, 35,42 dollari al barile. L’oro scavalla i 1721 dollari l’oncia.

La fiducia prevale anche a Piazza Affari, che archivia la quinta seduta d seguito in rialzo e torna ai livelli della prima metà di marzo. A trascinare il listino milanese è Salvatore Ferragamo, che s’impenna fino al 16,28%, dopo l’annuncio del ritorno di Michele Norsa nel ruolo di vicepresidente esecutivo a cui andranno i poteri esecutivi prima esercitati da Ferruccio Ferragamo che resta presidente. Il titolo della maison non soffre per la probabile uscita dal listino principale, con la revisione trimestrale della prossima settimana che farà salire Inwit. Di luce riflessa brilla Moncler +5,83%.

Glu acquisti premiano Pirelli +8,19%; Campari +6,47%; FinecoBank +5,79%. Si riaccende Diasorin +5,09%. 

Le utility festeggiano con Terna, +4,18%. Fra le banche la migliore è Bper +4,02%.

Il comparto del credito risulta complessivamente in denaro. Unicredit si apprezza del 3,53% dopo il balzo di ieri. Il Messaggero ha scritto che l’Istituto guidato da Pierre Mustier potrebbe entrare nel capitale di Ubi Banca (+1,03%) con l’obiettivo di cercare di impedire l’offerta pubblica di sottoscrizione (Ops) comunicata a febbraio da Intesa Sanpaolo (+1,31%) e attualmente in esame dalla Consob. Fuori dal paniere principale sono in evidenza Creval, +8,48% e Mps 6,38%.

Sul Ftse Mib perde solo Atlantia, -1,23%

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