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Piazza Affari controcorrente: chiude in rosso (-0,79%) con banche ed energia a due velocità

FIRSTonline

Borse europee in frenata a fine seduta con il Ftse Mib che scivola in rosso a -0,79%. Riescono a chiudere in territorio positivo, seppur con guadagni frazionali, Londra +0,16%, Parigi +0,14%, Francoforte +0,69% dove il titolo Volkswagen mette a segno il primo rimbalzo dopo lo scandalo delle emissioni falsificate e all’indomani del duro piano di risparmi e di efficienze annunciato dal nuovo numero uno del gruppo di Wolfsburg Matthias Mueller.

La mattinata era partita al rialzo per le Borse europee con acquisti su energia, minerari e auto. Nel pomeriggio è però stato comunicato il dato sulle scorte di petrolio negli Usa che sono risultate molto superiori alle previsioni. Sono infatti aumentate di 3,073 milioni di barili a 460,997. 

Oggi il tesoro ha collocato 3,5 miliardi del uovo Btp-i benchmark indicizzato all’inflazione dell’area euro ottenendo una domanda per 9,3 miliardi. Sempre oggi il Tesoro ha annunciato che lunedì andranno in asta 7 miliardi di titoli Bot annuali rispetto agli 8 miliardi di titoli annuali in scadenza. Inoltre, il Tesoro ha comunicato che, in seguito all’assenza di specifiche esigenze di cassa, il 12 ottobre non verra’ offerto il BoT trimestrale.

A Wall Street il Dow Jones sale dello 0,13% e l’S&P500 dello 0,23%. Vendite sui titoli di Stato Usa in scia al rialzo del prezzo del petrolio. Il rendimento del decennale è al 2,06%. Il petrolio Wti in chiusura è però tornato a perdere terreno e cede lo 0,64% a 48,22 dollari al barile. Il cambio euro dollaro cede lo 0,21% a 1,1248. 

A Piazza Affari vola Saipem +7,81%. Si confermano gli acquisti della giornata su Ferragamo +4,6%. Banco Popolare +1,64% nel giorno in cui era atteso il verdetto il Tar del Lazio che però slitta a febbraio. Acquisti anche su Fca +1,41%, nonostante le minacce di sciopero del sindacato Usa Uaw, e Cnh Industrial +1,03%, entrambi tra i titoli migliori del Ftse Mib.

Le vendite che appesantiscono Piazza Affari, unico tra i principali listini europei a chiudere in rosso, riguardano Intesa Sanpaolo -2,88%, sui timori che la Compagnia San Paolo stia per vendere il 4% delle proprie azioni in portafoglio (sul totale del 9,37% che possiede), in modo da ottemperare alla normativa che impone alle Fondazioni di non detenere oltre un terzo dei propri attivi investito in un solo asset. Ma colpito sono anche Campari -2,7%, Atlantia -2,42% e Yoox Net-A-Porter -2,32%. Tra i peggiori Tenaris, -1,97% penalizzata dalle valutazioni di Credit Suisse.

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Categories: Finanza e Mercati