Le Borse mettono da parte la questione greca, rinviata a lunedì, e si prendono il tempo per festeggiare la tregua in Ucraina che scatterà dal 15 febbraio. Riprendono quota le banche supportate anche da una serie di indicazioni di natura espansiva arrivate dall’Europa. Milano sale del 2,13%, migliore d’Europa, Parigi dell’1%, Londra dello 0,15%, Francoforte dell’1,56%.
La banca centrale svedese ha abbassato il tasso di riferimento a -0,10% contro lo 0,00% precedente, e ha lanciato un programma di riacquisto di obbligazioni governative per 10 miliardi di corone (1,04 miliardi di euro). I motivi alla base della decisione dipendono dalla “situazione all’estero” che potrebbe complicare ulteriormente gli sforzi per portare l’inflazione a livelli meno bassi. Allo stesso tempo la Bank of England ha segnalato che potrebbero essere possibili nuovi tagli dei tassi se l’inflazione dovesse scendere sotto lo zero, archiviando le attese per un aumento del costo del denaro. La Bce, infine, ha alzato a 65 miliardi di euro dai precedenti 60 miliardi la disponibilità di fondi di emergenza (Ela) a favore della banche greche.
A Milano il Ftse Mib beneficia del buon esito dell’asta di oggi: il Tesoro ha completato con pieno successo la tornata di aste di metà mese. Oggi sono stati collocati 8 miliardi di Btp a 3,7 e 15 anni con rendimenti ai minimi storici. Il Btp triennali è stato aggiudicato allo 0,44% annuo (contro 0,61%). Il settennale è stato ceduto all’1,23% (1,29% il dato precedente). Infine, 1,5 miliardi di Btp a 15 anni ha segnato 2,10% (dal 2,46%). Lo spread Btp-bund chiude in rialzo a 132 punti.
A Wall Street gli indici viaggiano in rialzo: il Dow Jones sale dello 0,33%, l’S&P500 dello 0,66% e il Nasdaq dello 0,79%. In luce Cisco grazie ai risultati migliori del previsto e TripAdvisor che balza del 20% grazie alla corsa degli utili dell’80%. Le vendite colpiscono Tesla affossata dai risultati trimestrali.
Sul fronte macro economico le vendite al dettaglio hanno fatto peggio delle attese con un calo dello 0,8% così come hanno deluso le nuove richieste di sussidi settimanali di disoccupazione saliti di 25 mila unità a 304 mila quando il consenso si aspettava quota 290mila. Il petrolio Wti rimbalza del 3,46% a 1,69 dollari al barile e spinge i titoli legati all’oro nero. Il cambio euro dollaro sale dello 0,65% a 1,1410.
Nell’Eurozona la produzione industriale di dicembre è rimasta stabile su base mensile e ha registrato una flessione dello 0,2% su base annua. La Ue ha registrato rispettivamente +0,1% su base mensile e +0,3% su base annua.
Euforia su Mps che arriva a guadagnare fino al 18% dopo diverse sospensioni al rialzo sulla scia dell’annuncio che da luglio il Tesoro entrerà nel capitale. Ieri l’Istituto ha chiuso i conti 2014 con una perdita di oltre 5 miliardi e la banca va verso un aumento da 3 miliardi di euro. Il titolo chiude in rialzo del 13%. In evidenza Intesa Sanpaolo +5% mentre sotto i riflettori è ancora il mondo delle Popolari investite dalla riforma della governance voluta dal governo. Banco Popolare +4,55%.