Dalla Germania ad Hong Kong, i timori per il rallentamento della locomotiva europea e le nuove tensioni asiatiche atterranno il listini europei. Aggiungiamoci il terrore di una pandemia di Ebola e Draghi che torna a ribadire l’ulteriore perdita di slancio della congiuntura e il crollo è assicurato. A Milano non basta la buona domanda per l’asta Bot e il Ftse Mib chiude in calo dello 0,9% mentre lo spread si riallarga a 143 punti base. Parigi (-1,64%) sui minimi del 2014, Londra (-1,43%) ai minimi da ottobre 2013, e Francoforte (-2,4%) sui minimi del 2014.
L’austerity inizia a far male anche ai virtuosi come Berlino e lo stesso Fmi alza bandiera rossa: “I Paesi Ue dove gli obiettivi di bilancio non sono stati centrati a causa di minore crescita non dovrebbero compensare con nuove misure – ha detto il responsabile del dipartimento europeo del Fmi, Paul Thomsen – In generale nel 2013 sono stati fatti buoni progressi per l’equilibrio di bilancio e tutti i Paesi hanno fatto grandi aggiustamenti”.
Nel frattempo da Washinton dove è in corso l’Annual Meetings del Fondo, il numero uno Christine Lagarde rinnova l’allarme sull’eccessiva assunzione dei rischi finanziari e sulla contenuta assunzione di quelli economici.: “il settore finanziario potrebbe volare troppo vicino al sole” , ha detto ricordando che “la storia ci insegna una lezione chiara: maggiore è il boom, maggiore è il crollo”. Il rischio è che un cambiamento repentino della fiducia possa avere effetti a catena sul mondo intero. L’euro scambia in calo dello 0,43% sul dollaro a 1,2635.
L’attesa del mercato è ora peri discorsi di alcuni membri della Fed e i verdetti delle agenzie di rating attesi a mercati chiusi: Moody’s si pronuncerà sul rating sovrano dell’Italia che ora è a Baa2 con outlook stabile. Sempre oggi S&P si pronuncerà su Francia e Finlandia. In Italia l’Istat ha diffuso i dati sulla produzione industriale del trimestre giugno-agosto 2014 la produzione industriale che è diminuita dello 0,3% rispetto al trimestre precedente.
A Wall Street gli indici si muovono contrastati: positivo il Dow Jones +0,27%, in rosso S&P500 -0,28%, Nasdaq -1,14%. Sui listini è fuga generalizzata dai semiconduttori dopo il profit warning di Microchip Tech.
Cade anche Stm a Piazza Affari: -5,49% e peggio titolo del Ftse Mib. Male anche Wdf (-3,28%), Prysmian (-3,23%) e Tod’s -3,15% che stima ancora una crescita del fatturato a una “cifra”. Mediolanum -3%. Fininvest dovrà vendere la quota che eccede il 9,9%, circa il 20%, in conseguenza delle disposizioni di Bankitalia e Ivass. Dopo il passaggio in giudicato della sentenza sui diritti tv, infatti, Silvio Berlusconi ha perduto i requisiti dell’onorabilità richiesti ad un azionista di controllo nel mondo bancario ed assicurativo.
Fiat (-2,12%) nell’ultima seduta “solo” italiana della sua storia. La fusione avrà effetto il 12 ottobre e le azioni ordinarie del nuovo gruppo Fca saranno negoziate sulla borsa americana Nyse alle 9.30 (ora americana) e subito dopo sull’Mta, come comunicato da Borsa Italiana. I petroliferi vedono rosso con la corsa al ribasso del greggio con il Wti che scambia in calo a 85,65 dollari al barile. Eni -2,29% e Saipem -2,86%.
In evidenza sul Ftse Mib Banco Popolare (+2,41%), Finmeccanica +1,76%, Moncler (+1,39%) in controtendenza sul lusso, Campari +1,08%, Mediaset +1,05%.