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Piazza Affari: chi vince con l’elezione di Biden?

Imagoeconomica

La vittoria di Joe Biden alle elezioni presidenziali americane apre nuovi scenari non solo sul versante politico, ma anche finanziario. Al netto della banche – che guardano al nuovo bazooka della Bce a dicembre ma anche alla possibilità di distribuire in primavera i dividendi finora congelati per volontà dell’Authority- e al netto della aziende farmaceutiche impegnate della produzione del vaccino anti-Covid, ci sono in particolare, dal punto di vista italiano, alcune aziende quotate a Piazza Affari potrebbero beneficiare più delle altre del risultato elettorale statunitense.

Prima ancora del voto, la società di consulenza Intermonte aveva scritto che un eventuale successo di Biden avrebbe favorito le imprese italiane più radicate negli Usa o che stanno investendo molto sulla transizione energetica. È il caso di Cnh Industrial – che ha anche investito in Nikola, società specializzata nei veicoli a idrogeno – e di Prysmian, che controlla l’americana General Cable e potrà quindi prendere parte alle gare per la transizione energetica. La stessa occasione potrà essere colta anche da Enel, Erg e Falck Renewable e da tutte le altre principali società energetiche italiane.

Se manterrà le promesse fatte in campagna elettorale, poi, Biden cancellerà i dazi alle importazioni su moda, pelletteria, accessori, mobili e design, riaprendo un nuovo canale di business fondamentale per società del Made in Italy.

Inoltre, l’uscita di scena di Trump e del suo protezionismo anti-Ue potrebbe aiutare anche Stm, i cui chip avranno probabilmente la possibilità di competere più facilmente con i concorrenti made in Usa.

Ma non è finita. Nel medio-lungo periodo, se Biden riuscirà davvero a lanciare un piano d’investimenti pubblici nelle infrastrutture, potrebbero aprirsi opportunità di business anche per Buzzi Unicem (presente con diversi stabilimenti di cemento negli Stati Uniti) e Astm (che ha comprato un’impresa americana di costruzioni e ha già superato la preselezione di importanti gare d’appalto).

Un discorso simile vale anche per Autogrill, presente su tutto il territorio degli Usa attraverso la controllata Hms Host, che gestisce catene di ristoranti in aeroporti e autostrade.

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Categories: Finanza e Mercati